La corte marziale degli Stati Uniti ha condannato all’ergastolo, senza possibilità di libertà condizionata, il sergente Robert Bales, l'autore del massacro di sedici civili afghani nel marzo del 2012 in un villaggio nella provincia di Kandahar.
"Il mio è stato un gesto codardo - ha dichiaratoil militare prima del verdetto -. Dire che mi dispiace non è sufficiente, ma mi dispiace". Non è chiaro il motivo che spinse il sergente Bales a commettere quella carneficina, e i suoi legali sono riusciti a spiegare più il suo stato depressivo seguente a quell’azione che gli attimi o i giorni precedenti al massacro. "Non vi è alcuna buona ragione per giustificarlo", aveva detto lo stesso sergente. Secondo alcuni testimoni nelle ore prima delle strage era sembrato turbato dall’esplosione di una bomba vicino alla sua postazione e dalle urla di un commilitone cui l’ordigno aveva mutilato le gambe. Quella sera uscì per due volte dalla caserma e armato di fucile, pistola e granate si diresse verso un’abitazione in un villaggio vicino. Una strage in due tempi. Tra 538em;">il primo e il secondo, ebbe il tempo di rientrare in caserma e raccontare a un commilitone: "Ho ammazzato un bel pò di afghani".
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