Gli Stati Uniti e la Germania pensano a nuove e più pesanti sanzioni contro la Russia, a un terzo round di misure per colpire interi settori dell'economia di Mosca. La cancelliera Angela Merkel è arrivata a Washington per la prima volta dopo lo scandalo Nsa e dopo le rivelazioni che anche le comunicazioni sul suo cellulare sarebbero state controllate dagli americani. Nelle quattro ore di colloquio tra il presidente Barack Obama e Merkel - una durata inusuale e significativa per un incontro con un leader americano - le tensioni sulle intercettazioni e lo spionaggio sono però passate in secondo piano e Berlino e Washington hanno ritrovato la sintonia persa mesi fa davanti alla necessità di risolvere la crisi in ucraina.
Obama e Merkel hanno ripetuto ieri dal Giardino delle Rose della Casa Bianca di preferire una soluzione diplomatica per la gestione delle tensioni con Mosca, ma di essere preparati a prendere misure più drastiche nel caso in cui la Russia continui le provocazioni in ucraina e cerchi di destabilizzare le elezioni del 25 maggio. Finora, le sanzioni contro Mosca hanno toccato individui e istituti bancari. In futuro potrebbero bloccare interi settori dell'economia nazionale. Si tratta di una strada che la Germania soprattutto preferirebbe evitare, ma che la cancelliera ha dichiarato d'essere pronta a seguire. Se Berlino e Washington sono d'accordo sulla necessità di agire contro la Russia, se Merkel ha dichiarato davanti alle telecamere di tutto il mondo di essere pronta a imporre nuove misure economiche contro Mosca, la cancelliera si muove con attenzione e a fatica tra equilibri internazionali e interessi nazionali. Merkel è il canale di comunicazione più diretto con il presidente russo Vladimir Putin, riconosce il pericolo creato dalla destabilizzazione lungo i confini orientali dell'Unione Europea, ma è sotto pressione in casa. Il suo governo, come ha rivelato il Wall Street Journal, riceve da settimane le telefonate affannate dei grandi capi d'azienda tedeschi. Siemens, Volkswagen, Deutsche Bank, Basf, Adidas e altre società hanno dichiarato pubblicamente e privatamente la loro opposizione a nuove sanzioni. Sono 6.200 le aziende tedesche con affari in Russia. Secondo il Kiel Institute misure economiche dure contro Mosca potrebbero costare a Berlino addirittura due punti di crescita economica. Nuove sanzioni - soprattuto settoriali - potrebbero avere effetti pesanti sull'Europa - tra i maggiori partner economici della Russia c'è l'Italia - meno sugli Stati Uniti, dove comunque aziende come Boeing e Exxon Mobil hanno mostrato preoccupazione. I repubblicani americani hanno attaccato Merkel in queste ore.
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