Estratti vivi un’anziana e un giovane

C’è ancora molta paura ad Haiti. Ma da ieri non si scava più per cercare eventuali superstiti. Eppure proprio nel giorno dell’annuncio è arrivata una notizia che riapre le speranze: un’anziana di 69 anni è stata miracolosamente estratta viva da sotto le macerie a Port-au-Prince. La donna, in «pessime condizioni» come ha riferito un medico locale «potrebbe comunque non sopravvivere». «Faremo di tutto per salvarla» ha affermato il dottore. La donna, che è sopravvissuta sotto le rovine per 10 giorni senza acqua né cibo, è stata ricoverata all’ospedale generale di Haiti. E nella notte, dalle macerie di Port-au-Prince è stato salvato anche un giovane di 22 anni.
L’isola, colpita il 12 gennaio scorso da un fortissimo terremoto del settimo grado della scala Richter che ha provocato circa 200.000 morti e 250.000 feriti, oltre a 3 milioni di sfollati, è da giorni bersaglio di nuove scosse, l’ultima ieri notte, di intensità pari a 4,8 gradi della scala Richter. Ma intanto, mentre gli aiuti continuano ad arrivare con difficoltà, si pensa già alla ricostruzione. Le squadre di soccorso impegnate ad Haiti «si concentrano» infatti sull’assistenza ai tre milioni di persone sfollate, dopo dieci giorni di ricerche intense per ritrovare superstiti sotto le macerie. Lo annuncia un portavoce Onu. Il piano del governo di Haiti e dell’Onu per la sistemazione degli sfollati dopo il sisma prevede nella prima fase la creazione di una dozzina di campi attrezzati con tende, mentre nella seconda imprese private costruiranno appartamenti con l’aiuto degli stessi sfollati.

I funzionari che si stanno occupando del piano temono che i campi possano divenire permanenti, quindi valutano con molta attenzione i luoghi ove realizzarli. Cibo e aiuti intanto stanno arrivando a Port-au-Prince ma ancora molti sono privi degli alimenti basilari per sopravvivere.

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