"Non romperemo i patti". Adesso Macron rischia l'isolamento

Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi hanno risposto picche a Macron: non si uniranno alle ritorsioni sui migranti contro l'Italia

"Non romperemo i patti". Adesso Macron rischia l'isolamento

Ieri la Francia ha cercato di fare la voce grossa contro l'Italia, chiamando a raccolta tutti i Paesi dell'Ue e invitandoli a non partecipare più alla redistribuzione dei profughi provenienti dal nostro Paese. Forse il ministro dell'Interno del governo di Macron ha sopravvalutato la posizione della Francia, considerando che dall'Europa hanno risposto picche a un appello tanto sconsiderato quanto irricevibile. Il Paese transalpino ha sollevato un caos internazionale per aver accolto una delle quattro navi Ong di migranti che da settimane premevano contro il confine italiano. Duecento migranti su 1.000 a bordo delle navi: questo è stato il contributo davanti al quale la Francia ha minacciato (e attuato) ritorsioni contro l'Italia.

Il primo "no" alla Francia è arrivato dalla Germania, che ha risposto picche: "Continueremo ad attenerci al meccanismo di solidarietà nei confronti del Paesi che permettono l’approdo di migranti salvati in mare. Questo vale espressamente anche per l’Italia, che ha permesso lo sbarco di tre navi". Così ha dichiarato un portavoce del ministero dell’Interno tedesco all'Ansa, rimandando al mittente la richiesta di attuare una ritorsione comunitaria contro l'Italia. Interessante notare come il portavoce del governo tedesco abbia sottolineato l'impegno dell'Italia nel far sbarcare 3 navi in pochi giorni davanti al caos generato dalla Francia per una sola nave.

La stessa posizione della Germania è stata assunta dai Paesi Bassi, che tramite il portavoce del ministero della Giustizia hanno spiegato che non intendono uscire dal meccanismo di solidarietà per la redistribuzione dei migranti. La scelta del Paese Orange è alternativa, ossia a giugno ha deciso di aderire al patto ma senza offrire ricollocamenti di migranti, preferendo optare per l'erogazione di finanziamenti, come previsto dagli articoli del patto. Una sua posizione legittima, che intende portare avanti.

E così anche il Lussemburgo, che tramite le parole di Dejvid Adrovic, portavoce del ministero degli Esteri lussemburghese responsabile per l'immigrazione, all'Ansa, ha confermato la volontà di proseguire il suo impegno: "Non intendiamo sospendere la nostra partecipazione. Continueremo a mostrare solidarietà.

Inoltre, speriamo che Francia e Italia riusciranno a risolvere molto presto la controversia in modo tale che come europei possiamo continuare a cercare una risposta europea". Emmanuel Macron ha cercato di isolare l'Italia ma rischia di essere lui stesso isolato per la sua politica aggressiva.

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