"C'era tanta Italia a Berlino". La stampa tedesca promuove Meloni

Secono i media teutonici ci sarebbe una grande sintonia tra il premier e il cancelliere Scholz. L'Italia è anche considerata un interlocutore importante per il futuro economico della Germania

"C'era tanta Italia a Berlino". La stampa tedesca promuove Meloni
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“C’era tanta Italia a Berlino”. Con queste parole, il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha riconosciuto il successo di Giorgia Meloni nell’incontro con il cancelliere Olaf Scholz e che si è concluso con la firma del Piano d’azione tra Italia e Germania. L’accordo prevede il rafforzamento della cooperazione bilaterale in ambito europeo e riguarda diverse macroaree su cui i due Paesi si impegnano ad agire sinergicamente: economia, innovazione e coesione sociale; clima, energia e ambiente; politica estera e di difesa; agenda europea e migrazione; società civile e cultura.

A tessere le lodi del premier italiano, c’è anche il Sueddeutsche Zeitung che ha definito i rapporti intercorrenti tra Italia e Germania"particolarmente importanti" per Berlino e per le sorti dell’economia tedesca in questo scenario di incertezza globale. Tutte le principali testate e siti d’informazione tedeschi si sono concentrati su quella che in tanti osservatori hanno percepito come una vera e propria“chimica” che emana “energia positiva” tanto da far sorgere l’idea di una nuova asse che allontana il ricordo dell’intesa tra Parigi e Berlino negli anni ruggenti dell’austerity. A dimostrazione della cordialità tra i due capi di governo, che i media tedeschi hanno certificato, le parole di Meloni in riferimento a Scholz:“Potrei sottoscrivere tutto quello che ha detto sul Medio Oriente”. Il cancelliere tedesco, a sua volta, si è complimentato con il presidente del Consiglio per la dura presa di posizione contro Vladimir Putin.

Frankfurter Allgemeine Zeitung ha definito Meloni come un capo di governo "stabile", mentre Scholz è in affanno a causa della crisi economica che da mesi ha chiuso il suo Paese nella morsa della recessione. Il quotidiano ha anche aggiunto che la titolare di Palazzo Chigi si è "risparmiata dal mostrare"Schadenfreude per il cancelliere", ossia compiacimento per le disgrazie altrui. Inoltre, sempre per il Frankfurter, l'Italia deve essere "più di un partner junior" per la Germania e con il Piano d'azione si dovrebbe trasformare l'asse franco-tedesco essenziale per l'Ue in un"triangolo" con la partecipazione italiana. Ancora di più per Berlino, la rafforzata collaborazione con Roma potrebbe costituire un'alternativa a quella con Parigi.

Per quanto riguarda l’economia, diversi osservatori tedeschi si sono concentrati sul fatto che entrambi i Paesi hanno un’importante industria manifatturiera orientata all’esportazione. Inoltre, viene rimarcato il fatto che sia in Italia che in Germania le piccole e medie imprese svolgono un ruolo strategico, soprattutto quelle a conduzione familiare che rappresentano l'87 per cento del totale in Italia e il 78 per cento in Germania, contribuendo all'occupazione rispettivamente per il 56 e il 42 per cento della forza lavoro. Il mercato tedesco è poi la principale destinazione delle esportazioni italiane, mentre l'Italia è il settimo per l'export della Germania. I tedeschi, però, hanno anche posto in evidenza l’unico argomento della discordia tra Roma e Berlino che è la modifica del Patto di stabilità dato che Scholz si è detto favorevole a cambiarlo a seguito dell'attuazione alcune riforme da parte italiana, ma di cui Meloni non è per niente convinta.

Al di là della questione sul Patto di stabilità, con il governo di Giorgia Meloni, l’Italia ha riacquisito una certa centralità e autorevolezza che la stampa estera, specialmente quella tedesca, non aveva mai riconosciuto.

Per capire come la considerazione del nostro Paese sia cambiata, basta ricordare la copertina del Frankfurter Zeitung realizzata a maggio del 2018, a pochi giorni dal giuramento del governo Conte I, in cui l’Italia era rappresentata come un furgoncino che cadeva nel precipizio.

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