"Sul Covid ho sbagliato". Le scuse dell'ex ministro olandese all'Italia

Wopke Hoekstra fa mea culpa a distanza di anni per la sua richiesta di indagine sui Paesi che, all'inizio della pandemia Covid, chiedevano solidarietà europea

"Sul Covid ho sbagliato". Le scuse dell'ex ministro olandese all'Italia
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A distanza di qualche anno arrivano, a ridosso delle elezioni, le scuse dell'ex ministro delle finanze olandese Wopke Hoekstra, che recita il mea culpa per le posizioni espresse a suo tempo durante l'audizione alla commissione Ambiente dell'Eurocamera. Tra le altre cose, nell'ottobre del 2020, ancora nel pieno della pandemia di Covid, l'ex ministro di Mark Rutte si oppose al rilascio di aiuti europei per la Spagna e l'Italia.

" All'inizio della pandemia non ho tenuto sufficientemente conto delle difficoltà di alcuni Stati membri e desidero far loro sapere che ora penso che avrei dovuto agire diversamente", dice oggi il nuovo commissario Ue, candidato per il clima. Quindi, ha spiegato: "Come ministro ho lavorato a stretto contatto con colleghi di tutta Europa e ho sempre cercato di unire gli interessi nazionali ed europei. Voglio riconoscere che questo non sempre ci sono riuscito". Durante le prime settimane della pandemia, quando Spagna e Italia iniziarono a chiedere un'azione comune europea per far fronte all'impatto economico del virus, Hoekstra suggerì che la Commissione europea indagasse sui Paesi membri dell'Unione che "non avevano riformato le loro economie".

La sua richiesta era di mettere sotto inchiesta i Paesi che durante gli ultimi anni non avevano lavorato in modo adeguato per disporre di riserve sufficienti necessarie a far fronte a una crisi di quelle dimensioni. È stato inevitabile che la sua richiesta venne in quel momento interpretata, tra gli altri, da Italia, Spagna e Portogallo, come una mancanza di solidarietà nel pieno dell'emergenza sanitaria, in un momento in cui per la prima volta si cominciava a prendere in considerazione l'emissione di debito congiunto a livello comunitario.

Oggi, però, la sua posizione sembra essere completamente diversa. "Io sono un figlio dell'Europa e ovunque in Europa mi sento a casa. Ho avuto il privilegio di vivere in Italia, in Francia e in Germania e di lavorare ovunque sul nostro continente. Ho molta ammirazione per la nostra Unione.

Per le sue libertà, i suoi valori, la sua cultura - ha concluso l'ex ministro - il suo patrimonio e la nostra solidarietà e se sarò confermato sosterrò gli interessi di tutti i cittadini europei senza riserve e in piena indipendenza".

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