L'approccio pragmatico e deciso del governo italiano inizia a fare breccia in Europa: finalmente quello dell'immigrazione viene percepito come un problema da affrontare a livello Ue, avendo incassato la consapevolezza che il nostro Paese non può essere lasciato da solo. L'aria sembra essere cambiata, ma si resta ovviamente in attesa di riscontri pratici visto che tra gli Stati c'è chi ha già iniziato a borbottare.
L'Ue accelera sull'immigrazione
Maria Malmer Stenergard, ministro svedese dell'immigrazione, a margine del Consiglio Affari Interni a Bruxelles ha fatto sapere che nell'ambito del patto Ue per le migrazioni è stata imboccata la strada dello scatto verso una soluzione finale: "Stiamo facendo del nostro meglio per far avanzare il patto per le migrazioni. Credo che ci siano una spinta, un dialogo costruttivo. Il nostro obiettivo è prendere decisioni importanti nel Consiglio di giugno".
La conferma della volontà di prendere di petto il tema a stretto giro è arrivata a poche ore dall'incontro tra Giorgia Meloni e Mark Rutte: il presidente del Consiglio italiano e il primo ministro olandese hanno concordato sul fatto che il prossimo Consiglio europeo dovrà fare passi in avanti concreti sulla materia migratoria, individuando nella difesa dei confini esterni e nella lotta ai trafficanti di esseri umani i pilastri su cui far poggiare l'impianto di un piano condiviso ed efficace.
L'appello all'Italia sulle regole di Dublino
Non mancano però i primi distinguo. Come riferito dall'Agi, sei Stati dell'Unione europea e la Svizzera chiedono che vengano applicate "in buona fede" le norme del Regolamento di Dublino per limitare i movimenti secondari. Nello specifico i firmatari della dichiarazione congiunta - oltre alla Svizzera, Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania e Paesi Bassi - lamentano che "l'applicazione delle regole di Dublino è diventata, specie con l'aumento degli arrivi da tutte le rotte, sempre più complicata e di conseguenza meno efficace".
Gerald Darmanin, ministro dell'Interno francese, ha ringraziato l'Italia per l'impegno sulla revisione per l'applicazione di Dublino ma al tempo stesso ha sollecitato il nostro Paese a fare di più: "Si deve migliorare, ad esempio attraverso gli accordi bilaterali tra Paesi, che funzionano, e penso ad esempio a quello tra Francia e Germania". Elisabeth Baume-Schneider, consigliera federale svizzera, ha chiesto all'Italia di "onorare i patti per quanto riguarda il sistema di Dublino".
La cooperazione con la Tunisia
Ylva Johansson, commissaria europea agli Affari interni, al suo arrivo al Consiglio ha fatto luce sull'importanza della cooperazione con la Tunisia per affrontare il tema dell'immigrazione che da anni attanaglia il nostro Paese: "È necessario cooperare con la Tunisia, anche se le dichiarazioni del presidente preoccupano, ma è un Paese cruciale per quel che riguarda la prevenzione del traffico o i rimpatri di cittadini tunisini e anche per l'investimento in rotte legali".
Proprio il 18 gennaio il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e il ministro degli Esteri Antonio Tajani sono stati a Tunisi, in visita di Stato, per incontrare il presidente della Repubblica Kais Saied e i rispettivi omologhi: è stata l'occasione per promuovere il rafforzamento della cooperazione bilaterale sui temi della sicurezza, dello sviluppo e delle politiche migratorie. Il che testimonia come la strada tracciata dal governo vada nella direzione giusta, auspicando che l'Europa tenga fede alle promesse fatte.
Le mosse del governo Meloni
Nel frattempo il governo italiano è pronto a partorire una stretta contro l'immigrazione incontrollata: nel pomeriggio si riunirà a Cutro il Consiglio dei ministri che darà vita a un nuovo sistema di regole più dure contro gli scafisti, disincentivando così le partenze illegali e al tempo stesso consentendo l'ingresso legale nel nostro Paese ai migranti che vogliono lavorare.
Come scritto da Adalberto Signore su ilGiornale in edicola oggi, l'asse tra Palazzo Chigi e Quirinale servirà per evitare incidenti di percorso.
Tra l'altro si punta a dar vita a un provvedimento che sia un punto di equilibrio tra le diverse sponde all'interno della maggioranza. La direzione è comunque già indicata: da una parte inasprire le sanzioni contro gli scafisti; dall'altra favorire i corridoi umanitari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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