Ilaria Salis attacca ancora Orban: "È vergognoso, da lui mi sento perseguitata"

L'attacco dell'europarlamentare a Salvini e alla Lega: "Vogliono importare il modello di giustizia illiberale e vendicativa in Italia"

Ilaria Salis attacca ancora Orban: "È vergognoso, da lui mi sento perseguitata"
00:00 00:00

"Ho tirato un sospiro di sollievo, ma la mia storia non è ancora finita". Ilaria Salis ha vinto il primo round, ma la battaglia continua. Ieri la Commissione affari giuridici del Parlamento europeo ha espresso parere negativo sulla revoca dell'immunità, una "sensazione è stata di grande sollievo e gioia" per l'europarlamentare, con "la consapevolezza che occorre tenere ancora i piedi ben piantati a terra". Nell'intervista rilasciata a Repubblica, l'attivista di estrema sinistra ha attaccato ancora una volta l'Ungheria e il premier Viktor Orban, stigmatizzando quello che ha definito "un comportamento vergognoso e pericoloso".

Ieri il portavoce di Orban ha definito la Salis "una terrorista che merita la galera", dichiarazioni che secondo l'europarlamentare di Fratoianni e Bonelli rappresentano "l'ennesima dimostrazione che il regime di Orbán non conosce il principio di presunzione di innocenza ed è in cerca di una escalation: l'accusa di terrorismo non compare assolutamente nelle carte del processo". E ancora: "Mi pare un comportamento vergognoso e pericoloso, ai limiti dell'assurdo, che ben sintetizza la persecuzione in atto e la volontà di una vendetta feroce".

Ora l'attenzione della Salis è rivolta al voto della plenaria in programma ad ottobre - "se andrà bene, festeggerò" - rimarcando che "in Ungheria non è possibile un processo equo nei miei confronti": "Se il voto sarà confermato dalla plenaria, anzitutto per me significherebbe che non sarei consegnata al regime ungherese, dove potrei rimanere in carcere per decenni, nelle condizioni disumane che purtroppo conosco molto bene, e dove rischierei di essere esposta a vessazioni ancora più pesanti di quelle che ho già subito. Potrei invece continuare l'attività per cui sono stata eletta. Credo però che il rigetto abbia anche una rilevanza più generale, perché riafferma i principi dello stato di diritto e l'indipendenza del Parlamento europeo dalle pressioni dei regimi illiberali".

La Salis non ha lesinato un attacco alla Lega e al ministro Salvini, che ieri ha commentato con un tagliente "chi sbaglia, non paga in Europa". "Se hanno ancora qualcosa da obiettare vuol dire che il loro modello di giustizia è quello ungherese, dove la magistratura non è indipendente dal potere esecutivo, e questo è del tutto inaccettabile, oltre che pericoloso, perché significa che vogliono importare il modello di giustizia illiberale e vendicativa in Italia" le sue parole: "Il rigetto della richiesta di revoca ungherese non implica nella maniera più assoluta che voglia sottrarmi alla giustizia. Io stessa chiedo a gran voce al ministro Nordio di essere processata in Italia, con tutte le garanzie dello stato di diritto".

Come affermato ieri dai suoi legali, le autorità italiane potrebbero celebrare il processo in Italia e potrebbero farlo anche mentre è protetta dall'immunità europea, che per la Salis "è fondamentale conservare per difendermi dalla vendetta di Orban": "In Italia sono protetta da una immunità analoga a quella dei parlamentari italiani, che non impedisce l'apertura di un procedimento a mio carico.

Ed è previsto dal codice penale italiano, in presenza di alcune circostanze, la possibilità di processare in Italia un cittadino italiano anche per accuse relative a fatti avvenuti all'estero. È necessario che sia il ministro della Giustizia a chiedere di aprire il processo. Mi chiedo cosa aspetti e perché abbia aspettato sinora".

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica