Incontro Meloni-Scholz. Sui migranti: "Chi non può restare deve tornare"

Solidarietà euroatlantica, volontà di cooperazione sul dossier degli aiuti di Stato, risposta europea all'immigrazione: questi i perni del bilaterale tra Meloni e Scholz in vista del Consiglio Europeo del 9-10 febbraio

Incontro Meloni-Scholz. Sui migranti: "Chi non può restare deve tornare"

Il bilaterale tra il premier italiano Giorgia Meloni e il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è concluso a Berlino e entrambi i leader hanno ribadito la necessità di una cooperazione a tutto campo. "Siamo due nazioni legate da un rapporto bilaterale esteso a quasi tutti i settori, un partenariato con una forte interconnessione economica, due economie complementari", ha detto Meloni. "La nostra cooperazione è fondamentale per soluzioni europee su temi complessi in questi tempi, penso al prossimo Consiglio europeo sull'Ucraina e la competitività del sistema economico europeo". Gli fa eco Scholz: "Cara Giorgia, la tua visita dimostra che la Germania e l'Italia sono stretti partner a livello bilaterale nell'Unione europea e nell'Alleanza transatlantica".

L'Italia e la Germania appoggiano ampiamente l'Ucraina nella sua difesa contro l'aggressione russa e Scholz e Meloni vedono prospettive per dialogare in campo euroatlantico a favore della sicurezza di Kiev. Tra Italia e Germania Scholz ha sottolineato esserci "intesa in politica estera e di sicurezza, soprattutto quando si tratta di sostegno all'Ucraina di fronte all'aggressione russa e di come superare le consegne della guerra". Roma è in prima linea nell'appoggio all'Ucraina, mentre la Germania ha di recente aperto alla consegna dei carri armati Leopard 2.

Venendo al nodo spinoso dei sussidi europei in risposta alle politiche industriali americane dell'Ira e del Chips Act, Meloni e Scholz hanno riconosciuto la necessità di una posizione comune. Ora come ora la conservatrice Meloni è nel campo "europeista", cauta su sussidi eccessivamente larghi che possano deformare il mercato interno. A Scholz fa gioco lo status quo, confermato dal piano della Commissione. Ma i due sono certi che una posizione si possa trovare in forma comune. "Il mercato interno europeo è un fulcro dell'integrazione europea. Italia e Germania traggono enorme vantaggio dal mercato unico, però dobbiamo svilupparlo ulteriormente per rimanere competitivi a livello internazionale e per offrire alle aziende un contesto attraente", sottolinea Scholz.

Meloni aveva dichiarato nei giorni scorsi i suoi timori per un'eccessiva chiusura del mercato unico per i sussidi europei. "Gli Usa stanno investendo per rafforzare le loro aziende e la domanda che ci siamo fatti è cosa può fare l'Europa per rendere le sue aziende competitive", ha detto Meloni. "Serve un livello di competitività uguale per tutti e per noi la soluzione è una flessibilità dei fondi già stanziati, che consenta di utilizzare queste risorse per affrontare le grandi sfide che ci sono poste davanti", ha aggiunto il premier.

Sul fronte dell'immigrazione, la grande novità è l'apertura della Germania a posizioni comuni europee per redistribuzione dei profughi e controllo delle frontiere, come richiesto dall'Italia. Scholz ha sposato la politica dei rimpatri, dichiarando che chi tra i migranti "non ha diritto di restare" in Germania "deve tornare e deve poter tornare" nel Paese d'origine. Meloni chiede all'Europa "responsabilità e solidarietà" in prospettiva di trovare soluzioni comuni.

In sostanza, si è trattato di un bilaterale politico di alto livello, non di una visita di cortesia. Il premier italiano si è confrontato francamente con l'omologo tedesco in un clima sereno. L'Italia di Giorgia Meloni non è mai stata isolata sul campo internazionale e nel gioco politico europeo è ascoltata come partner importante.

Tra pochi giorni, al Consiglio Europeo, vedremo se su aiuti di Stato e immigrazione, fatta salva la comune visione pro-Ucraina, il dialogo Meloni-Scholz saprà sboccare in proposte concrete di mediazione come successo con le mosse italiana sul tetto al prezzo del gas a dicembre.

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