Europa

"Morite", "Fasci appesi". Minacce choc contro il candidato della Lega alle europee

Gravi minacce sono comparse sui cartelloni elettorali di Mario Abbruzzese, candidato per la Lega al centro: sui manifesti quella che sembra una firma anarchica

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Ancora atti vandalici e minacce contro il centrodestra in vita delle prossime elezioni europee dell'8 e 9 giugno. Stavolta, a finire nel mirino di ignoti, è stato il candidato della Lega Mario Abbruzzese, i cui manifesti affissi a Roma sono stati imbrattati con la scritta "morite" ma anche "fasci appesi". Accanto, sopra il simbolo della Lega, una "A" con una semicerchiatura, che sembra richiamare una firma anarchica. A riferirlo è il quotidiano la Repubblica.

"Se voleva essere una minaccia, siamo abituati a ben altro e non ci facciamo intimidire dalle scritte anonime. Se voleva essere un'espressione di malcontento dico a chi l'ha tracciata di contattarmi: per capire la sua insoddisfazione e cosa la politica può fare per risolvere il suo problema", ha dichiarato il candidato. Per il momento non c'è stata alcuna rivendicazione ma il clima nel quale si stanno svolgendo le prime manifestazioni di campagna elettorale è infuocato. La percezione è che si sia arrivati già a un livello superiore rispetto a quello delle elezioni politiche del 2022, complice anche il clima teso per la guerra in Medioriente.

"Solidarietà all'amico Mario Abbruzzese per le scritte apparse sul manifesto a Roma! Chi scrive queste pazzie sui manifesti elettorali merita di marcire in carcere! Qui non si tratta di politica ma di minacciare un Uomo una persona per bene un padre! Ti siamo vicino! Piu forti che mai andiamo a vincere", sono le dichiarazioni di Antonio Maraone, attivista della Lega a Cassino. "A questi atti vandalici noi rispondiamo, io rispondo con il sorriso. Ma, soprattutto, va la mia solidarietà ai colleghi che stanno ricevendo questi insulti perché in questo momento storico noi non abbiamo bisogno di questo ma di dialogo", ha poi detto Abbruzzese intervenendo in un video pubblicato sui social. "Abbiamo bisogno di una politica dell'ascolto, che in qualche modo deve risolvere i problemi dei cittadini, una politica sana capace di cambiare l'Europa", dice ancora il candidato della Lega.

Il partito e lo stesso candidato non arretreranno, continueranno a presidiare il territorio e a fare campagna elettorale nelle città e nelle periferie, dove c'è più bisogno di far sentire la presenza, dove serve dimostrare che la politica c'è.

Questo anche se i soliti noti pensano di poter esercitare qualche diritto di prelazione e di esclusività, minacciando chi tenta di "invadere" quello che considerano il loro territorio.

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