
Ilaria Salis ha una certa avversione al dialogo politico. Non è una constatazione derivante dal suo primo anno al parlamento europeo ma ciò che lei stessa ha dichiarato in una recente intervista rilasciata al sito Gli stati generali. Quando l'intervistatore le ha fatto notare che la sua posizione contraria al reArm Europe era simile a quella espressa dalla Lega, l'europarlamentare ha dichiarato candidamente: "Io non la penso come la Lega, ritengo che non ci possa nemmeno essere un confronto politico con un partito razzista che alimenta politiche di odio e politiche assolutamente classiste come la Lega". E ha anche aggiunto: "Non considero proprio la Lega un interlocutore politico e quindi non considero neanche la possibilità di confrontarmi con loro e con tutti quei partiti di estrema destra".
Prima di farla sedere sui banchi dell'Europarlamento dopo averla fatta uscire dal carcere di Budapest mediante elezione, azione che lei stessa ha ammesso avesse lo "scopo, prima di tutto, di liberarmi e questa è di per sé una vittoria, perché ha funzionato", qualcuno le avrebbe dovuto dire come funziona una democrazia. Perché dichiarare pubblicamente che non si considerano dei partiti presenti al parlamento europeo come interlocutori, oltre a essere grave, rivela la tutale mancanza di grammatica istituzionale. Oltre a far emergere con forza la provenienza antagonista di Salis, che in quasi 12 mesi di presenza nella più alta rappresentazione democratica europea, come tanti amano dire, non è riuscita a capire la differenza tra antagonismo e rappresentanza politica.
È poi interessante sottolineare come, per l'ennesima volta, Salis abbia usato un'intervista per implorare di mantenere l'immunità parlamentare, dichiarando che il suo è "un caso di persecuzione politica" da parte dell'Ungheria di Viktor Orban e che "siamo palesemente davanti a un utilizzo politico della giustizia". Per tale ragione, questo è il suo ragionamento, "auspico che i miei colleghi parlamentari tengano in considerazione questo fatto, che è assolutamente palese" nella valutazione della sua immunità. Salis sa di essere in bilico, visto che di recente è stata revocata l'immunità a un europarlamentare polacco perché i fatti che gli vengono ascritti sono antecedenti all'elezione, esattamente come per lei. Ed è stato spiegato che l'immunità garantisce il parlamentare esclusivamente nell'ambito del suo operato come tale: le scorribande antecedenti fatte da Salis, quindi, non sono teoricamente incluse.
Dopo la figura non eccelsa fatta nel podcast di Fedez e Marra, quando perfino loro che non sono esperti o tecnici della politica sono sembrati dei mostri di democrazia, Salis è tornata a parlare delle occupazioni, spiegando di non trovare giusto che "ci siano delle persone senza casa e delle persone che di case ne abbiano ad esempio invece dieci.
Questo mi sembra profondamente ingiusto. Mentre siamo di fronte a un menefreghismo totale delle istituzioni che non fanno nulla per risolvere questo problema". E nelle sue parole riecheggiano i pericolosi proclami del comunismo sovietico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.