Europa

"Risparmi non comparabili ai costi". La verità sulle case green dell’Ue

A Quarta Repubblica la deputata di Europa Verde è stata smentita sui reali benefici delle case green: "Risparmi sulle nuove edificazioni"

"Risparmi non comparabili ai costi". La verità sulle case green dell’Ue

Quanto costerà adattare una casa sui generis italiana alle regole europee? Secondo Andrea Provenzali, ingegnere intervistato da Quarta Repubblica, non meno di 35mila euro, ossia almeno 150 euro per chi sarà costretto ad aprire finanziamenti o mutui per effettuare l'ormai ben noto salto dalla classe energetica G alla classe E entro il 2030 poi, a salire, per arrivare alla classe A. Una spesa enorme per le case green, che la deputata di Europa Verde, Eleonora Evi, considera un'opportunità ma che, come sottolineato dal costruttore e impresario, Mario Abbadessa, in collegamento, non porta i benefici che vengono sbandierati.

Anche il contesto italiano, come sottolineato da Nicola Porro e dai cartelli mostrati durante il programma, è completamente diverso rispetto a quello europeo in conseguenza a una cultura radicata nel nostro Paese che per decenni ha favorito la proprietà immobiliare. Citando le fonti Censis, infatti, in Italia 18,2 milioni di famiglie sono proprietarie immobiliari, che corrispondono al 70.8% del totale. Solo 5,2 milioni di famiglie italiane vivono in affitto, appena il 20.5% del totale. L'usufrutto o altro titolo gratuito coinvolge 2,2 milioni di famiglie, ossia l'8.7%. Considerando le famiglie proprietarie e che nel nostro Paese ci sono quasi 10 milioni di immobili da efficientare su un totale di 12 milioni di immobili in Italia, l'importo complessivo di questi interventi è nell'ordine di decine di miliardi di euro. Basta fare un giro rapido nei centri storici delle città del nostro Paese per rendersi conto della mole di interventi che l'Europa vorrebbe facessimo.

E per fare un altro confronto per inquadrare al meglio i costi che ci sarebbero da affrontare, Quarta Repubblica ha effettuato una elaborazione sui dati Enea rifacendosi al bonus 110%, che ha portato a 359.440 interventi eseguiti su un totale di 62.5 miliardi di spesa. Prendendo i 9 milioni di edifici in classe G del nostro Paese, se dovesse essere approvata la direttiva europea, la spesa sarebbe di 1.564 miliardi di euro. "Già oggi gli italiani pagano una patrimoniale nascosta con i costi energetici, con questo intervento andiamo ad abbattere questi costi, quindi è un'opportunità", ha dichiarato Eleonora Evi, sostenitrice della misura.

Ma le sue affermazioni sono state smontate da Mario Abbadessa: "Mi farebbe piacere se sostituendo i cappotti o gli infissi si riuscisse ad abbattere il costo energetico attuale ma purtroppo, da un punto di vista matematico e quantitativo, non è così. Ci sono dei risparmi ma per le nuove edificazioni. Per la messa a norma degli edifici ci sono dei risparmi ma non sono comparabili al costo per poterli mettere a norma".

L'ennesima narrazione è stata smentita.

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