
Punto di riferimento della sinistra pro-migranti, Carola Rackete saluta il Parlamento europeo. Eletta un anno fa con il gruppo Die Linke/The Left, la capitana della Sea Watch ha annunciato le dimissioni da eurodeputata. "La mia candidatura e il mio mandato hanno sempre mirato a contribuire al rinnovamento del partito Die Linke, un processo che sta procedendo con successo" l'annuncio della tedesca. "Come persona attiva nei movimenti sociali, io e il mio team abbiamo discusso fin dall'inizio di come dare forma collettivamente al mandato e questo spirito collettivo si sta ora concretizzando attraverso le mie dimissioni. Ringrazio tutti gli elettori e in particolare tutti i membri del partito che hanno riposto in me la loro fiducia".
"Ecologa, attivista per il clima e capitana di una nave, Carola è una figura molto ammirata dalla sinistra, una persona convinta che ha sempre dato il buon esempio" l'agiografia di The Left: "Dopo aver trascorso anni a salvare vite umane in mare con Sea Watch, era determinata a puntare i riflettori sulle questioni intrinsecamente interconnesse del cambiamento climatico, della giustizia globale e dell'impatto negativo delle politiche migratorie dell'Ue. Eletta al Parlamento europeo per il partito tedesco Die Linke, ha continuato questa lotta nelle commissioni ENVI, ECON e AGRI, dove ha sostenuto la causa dell'azione per il clima e si è costantemente schierata a favore delle persone più colpite dagli impatti dell'inazione climatica".
"Carola è un'eroina per tantissime persone in tutta Europa e noi di The Left condividiamo profondamente questo sentimento" ha aggiunto il co-presidente di The Left Martin Schirdewan, esprimendo tutto il suo orgoglio per aver collaborato al fianco della trentasettenne. E il gruppo è pronto a seguire la scia della tedesca: "L'eredità che lascia continuerà mentre continuiamo la sua lotta per l'azione per il clima, i diritti dei lavoratori e la revisione delle orribili politiche migratorie dell'Ue".
Appena un anno, dunque, per la Rackete al Parlamento europeo. Un periodo tutt’altro che indimenticabile, tra sparate strumentali – emblematico l’attacco a casaccio contro Giorgia Meloni – e castronerie di ogni tipo.
Uno dei suoi interventi più discussi è stato quello legato all’immunità a Ilaria Salis, con una tesi alquanto discutibile: “Gli antifascisti vanno tutelati”. E quindi non devono andare a processo ed essere giudicati, secondo la capitana. Forse certe corbellerie ci mancheranno…