Europa

"Situazione preoccupante, Ue affronti il problema": la lezione di Crosetto a Bruxelles

Il caos in Francia è un problema dell'Europa: quelle situazioni potrebbero replicarsi in molte città e Guido Crosetto invita tutti a riflettere per evitare che accada

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I disordini della Francia stanno accendendo numerosi campanelli d'allarme in tutta Europa e ancor di più in Italia, dove la percezione che possano verificarsi episodi simili sull'onda della violenza è molto alta. Le banlieue di Parigi sono a fuoco e la protesta non accenna a diminuire. Saccheggi, guerriglia urbana incendi, sono solo una parte delle devastazioni che si stanno registrando nel Paese ed è sempre più evidente che l'uccisione del 17enne da parte di un poliziotto rappresenti solamente un pretesto per far scoppiare le rivolte contro il Paese da parte dei francesi di seconda e di terza generazione che non si sono mai realmente integrati nel tessuto sociale. Questa è la paura che oggi molti analisti hanno nei confronti dell'Italia e che il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha esternato a margine di Fenix.

"É una situazione molto preoccupante. Siamo molto vicini perché è una situazione difficile da gestire per il governo francese. Ci auguriamo che finisca perché non è accettabile la violenza che è scoppiata e che sta colpendo non soltanto la Francia e le istituzioni ma molti cittadini francesi", ha spiegato il titolare della Difesa. Quindi, il ministro prosegue: "C'è paura in tutta la Francia. Da fuori non puoi che osservare e augurarti che cessi. Ma questo deve insegnarci perché io penso che le disuguaglianze che si sono create negli ultimi vent'anni vanno affrontate in modo serio. Penso che anche l'Europa deve porsi il tema".

Nella sua analisi, Crosetto porta il discorso nel "mondo reale", quel contesto che va oltre il concetto di Europa unita nei mercati e nel commercio e considera le persone, che sostanzialmente sono l'architrave sui cui si fondano i valori della società europea unita e che non possono essere derogati in nome di altri istituti. "L'Europa delle persone e dei popoli esiste quando gli ultimi delle banlieue francesi e delle nostre periferie non sono lasciati indietro. Perché se sono lasciati indietro poi si creano gli humus per cose di questo tipo", prosegue il ministro, che sottolinea come "questo non può essere un problema francese. È un problema di tutti quelli che pensano che la società debba essere inclusiva e debba creare condizioni di vita buone per tutti. Perché se non è così poi alla fine la violenza esce fuori".

Per questo motivo il ministro esorta tutti a prendere lezioni da quanto sta accadendo.

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