Tribunale europeo dei brevetti, Milano ci crede

Dopo la delusione per la sede dell'Agenzia europea del farmaco, il capoluogo lombardo è in pista per la corte internazionale con giurisdizione sui brevetti unitari e i brevetti europei

Tribunale europeo dei brevetti, Milano ci crede

La cocente delusione per la sede di Ema-Agenzia europea del farmaco, sottratta a Milano e assegnata ad Amsterdam, è ormai solo uno sbiadito ricordo, che può essere cancellato con un altro traguardo: l’assegnazione al capoluogo lombardo della terza sede del Tribunale unificato europeo dei brevetti. Si tratta di una corte internazionale con giurisdizione sui brevetti unitari e i brevetti europei, che può diventare strategica per lo sviluppo tecnologico del nostro Paese poiché rende proficua la ricerca scientifica, richiama investimenti, stimola l’invenzione di soluzioni nuove. La decisione sarà presa nei prossimi mesi, ma per avere un esito positivo è fondamentale una sinergia tra enti locali, governo e rappresentanti italiani nell’Unione europea per sostenere la causa.

Le chance di Milano dopo la Brexit

Era stato deciso che il Tribunale dovesse avere tre sedi: a Parigi, a Monaco di Baviera, a Londra, città rappresentanti i tre Paesi con il maggior numero di brevetti. Quarta era l’Italia, che però è ora in pole position per sostituire Londra, dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Il Tribunale unificato europeo dei brevetti – che a regime dovrebbe dirimere tutte le liti e le controversie che riguardano i brevetti a livello europeo, avrà giurisdizione su tutta l’Unione. Alcuni mesi fa il mondo delle università aveva lanciato un appello per supportare la candidatura di Milano, al fine di "difendere la cultura della proprietà intellettuale e creare le condizioni per uno sviluppo economico che consenta all’Italia di competere sul mercato globale". In quell’appello venivano indicate altre priorità per il nostro Paese: sviluppare operazioni di co-branding tra pubblico e privato d'eccellenza per rendere il Paese più competitivo a livello internazionale; puntare sull'innovazione tecnologica per fare crescere il tessuto delle Piccole e medie imprese, introducendo agevolazioni economiche anche per l’accesso al brevetto unitario e al Tribunale unificato europeo dei brevetti; favorire un dialogo tra facoltà scientifiche e mondo del diritto per formare i professionisti del futuro; prevedere sezioni specializzate dei tribunali e rendere più efficiente il processo di esecuzione. Ecco perché la partita che Milano sta giocando per ospitare la terza sede del Tribunale dei brevetti non ha solo una valenza simbolica ma può liberare energie e risorse per svecchiare burocraticamente il Paese.

Fondamentale la collaborazione tra le istituzioni

Martedì scorso Leitframe, “contenitore di cornici di dialogo”, ha promosso alla Fondazione Eni Enrico Mattei, in Corso Magenta 63 a Milano, insieme con #EuropeanSpeech, contenitore di dialoghi sull’Europa, un convegno sul tema, coinvolgendo ai massimi livelli le istituzioni pubbliche e private.

"Sarà fondamentale - ha dichiarato Angela Lupo, avvocato, socia fondatrice Leitframe e tra i promotori del convegno - l’azione corale tra istituzioni e

mondi professionali e imprenditoriali. Solo con un costruttivo gioco di squadra daremo centralità a Milano e valore all’Italia, contribuendo a raggiungere l’ambizioso traguardo della terza sede del Tribunale dei brevetti Ue".

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