Urla e tentativo di aggressione contro Orban: fermato un giovane al parlamento Ue

Il presidente Orban è stato contestato da un giovane durante la conferenza stampa a Strasburgo: contro il presidente ungherese sono state lanciate delle cartacce

Urla e tentativo di aggressione contro Orban: fermato un giovane al parlamento Ue
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Conferenza stampa movimentata per Viktor Orban al parlamento europeo questo pomeriggio. Il presidente dell'Ungheria, che ricopre attualmente per la terza volta anche il ruolo di presidente di turno dell'Unione europea, è stato fortemente contestato da un giovane che ha fatto irruzione in sala stampa durante il suo intervento, lanciando della carta straccia. È stato prontamente bloccato e portato via con la forza. I temi affrontati da Orban sono quelli caldi di questo specifico periodo storico, in particolare sono le migrazioni a essere in cima all'agenda politica europea in un momento in cui è necessario garantire i massimi standard di sicurezza per i suoi cittadini.

L'attuale sistema non funziona, il presidente ungherese lo dice senza troppi formalismi, ribadendo il concetto che ripete ormai da anni: "Possiamo provare qualsiasi tipo di patto sull'immigrazione con questa e quella dimensione, ma l'immigrazione può essere fermata solo in un modo, e cioè tramite l'attuazione di controlli". Sul punto, Orban, così come la maggior parte degli altri leader europei, concorda con quanto teorizzato, e messo in pratica, da Giorgia Meloni: "La parola magica è una soluzione innovativa, ovvero avere degli hotspot al di fuori dell'Unione Europea, quelli esterni. Finché non possiamo farlo, e finché non possiamo raggiungere un accordo su questo, lasciamo che le persone entrino nel territorio dell'Unione Europea". Le strutture italiane in Albania, al netto di qualche ritardo dovuto a inconvenienti tecnici derivanti da problemi nella stabilità del terreno, dovrebbero aprire nei prossimi giorni ed essere immediatamente operative.

"Dobbiamo fermare le persone alla frontiera. I migranti devono presentare una richiesta per entrare nell'Ue e se non viene giudicata con approvazione, allora non dovrebbero essere lasciati entrare nell'Unione Europea ed è per questo che l'Ungheria è stata punita", ha proseguito Orban, facendo riferimento alle sanzioni comminate contro Budapest, che è in aperta polemica con Bruxelles. Dal governo di Orban hanno dichiarato in più occasioni di essere pronti a inviare pullman carichi di irregolari sotto il parlamento europeo se non verranno ridiscusse ed eliminate. "Il sistema di asilo è in una prigione che non funziona. L'immigrazione illegale in Europa, come è successo, sta aumentando il livello di antisemitismo e anche la violenza contro le donne e l'omofobia stanno aumentando. Queste sono le conseguenze dell'immigrazione", ha proseguito il presidente ungherese.

Domani il tema sarà affrontato a Strasburgo e Orban porterà avanti le sue tesi nel confronto con gli eurodeputati.

"Tutti i conflitti internazionali rischiano una escalation, le minacce alla sicurezza sono importanti in particolare per l'area Schengen: oggi gli svedesi hanno annunciato di voler sospendere la libertà di circolazione", ha detto ancora Orban, ribadendo che "il solo migrante che non rimane nella Ue è il migrante che non entra".

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