Europa

Migranti, pugno duro della Von der Leyen: "Decidiamo noi chi entra"

Il monito della presidente della commissione europea sul dossier immigrazione: "Non decidono per noi né trafficanti, né autocrati"

Migranti, pugno duro della Von der Leyen: "Decidiamo noi chi entra"

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Agenda fitta per Ursula von der Leyen. Dopo la visita in Emilia-Romagna con il premier Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea ha prima incontrato il premier tunisino Ahmed Hachani e poi i primi ministri di Svezia e Finlandia, Ulf Kristersson e Petteri Orpo. Nel corso del consueto punto stampa da Stoccolma, l'ex ministro della Difesa di Berlino ha rilasciato dichiarazioni importanti in tema di immigrazione, sottolineando che è Bruxelles a decidere chi arriva nell'Unione europea e non contrabbandieri o autocrati.

"La Finlandia ha sofferto a causa della strumentalizzazione dei migranti orchestrata dalla Russia. Quindi questa è ancora un’altra forma di guerra ibrida. E questa richiede una risposta chiara e determinata", ha esordito von der Leyen in conferenza stampa. La leader della commissione europea ha evidenziato che Helsinki ha agito con decisione e può contare sul sostegno dell'Ue. Ma non solo, perchè Bruxelles sta lavorando con i paesi di origine della migrazione e di transito per contrastare l’immigrazione clandestina, Sul punto ha preferito non ripiegare su inutili giri di parole: "Qui vogliamo essere molto chiari. Abbiamo sempre adempiuto ai nostri obblighi internazionali. Lo abbiamo fatto in passato. Lo facciamo oggi. Lo faremo in futuro. Ma siamo noi in Europa a decidere chi arriva nell’Unione europea e in quali circostanze, non i contrabbandieri e i trafficanti o addirittura gli autocrati".

Immigrazione ma non solo. Le elezioni europee sono sempre più vicine e si parla molto di un secondo mandato alla guida dell'Esecutivo Ue. A differenza della decisione mostrata sui migranti, von der Leyen ha preferito non sbilanciarsi: "C'è un periodo per presentare domanda (per gli spitzenkandidaten) al Ppe e questo dura fino al 21 febbraio, se sono ben informata. Quindi dobbiamo essere pazienti". I dialoghi sul punto andranno avanti, ma resta sempre meno tempo per sciogliere le riserve. In tema Ue, ha fatto clamore lo scontro frontale tra la sua commissione e l'Ungheria sul sostegno all'Ucraina. Con tono conciliante, von der Leyen ha sottolineato che la commissione sta lavorando intensamente con il governo guidato da Viktor Orban "per avere una soluzione a ventisette per stanziare i 50 miliardi per l'Ucraina per i prossimi quattro anni": "È la nostra priorità principale.

Ma ovviamente prepariamo soluzioni alternative se ciò è impossibile - ha concluso - ma in generale l'Ue è costruita sul dialogo e sul trovare le soluzioni insieme e con tutti i Stati membri".

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