Berlino. Lo scandalo della frode alle imposte tedesche e la polemica che ne è seguita con il Liechtenstein rilanceranno il dibattito nella Ue sulla lotta allevasione fiscale, tre anni dopo lentrata in vigore di una normativa giudicata oggi insufficiente. Gli Stati europei potrebbero discuterne in una riunione dei ministri delle Finanze in programma il 4 marzo a Bruxelles, allargando un tema già allordine del giorno sulla fiscalità del risparmio, ha detto una fonte diplomatica.
Secondo gli esperti, la legislazione europea ha dei limiti e gli accordi del 2005 - che prevedono uno scambio di informazioni tra le amministrazioni sui conti dei non residenti - non hanno intaccato i paradisi fiscali europei, anche perché i Paesi Ue che hanno il segreto bancario, Lussemburgo, Belgio e Austria, hanno ottenuto di non partecipare allo scambio di informazioni e mantengono il segreto sulle somme depositate e sui nomi degli intestatari dei conti.
Ieri la cancelliera tedesca Angela Merkel ha ricevuto a Berlino il premier del Liechtenstein, Ormar Hasler, che è anche ministro delle Finanze, al quale ha chiesto di sottoscrivere il protocollo dellOcse in materia di assistenza giudiziaria per i reati fiscali, di collaborare con lOcse per ridurre una «dannosa concorrenza fiscale» e di tradurre in pratica la direttiva Ue contro il riciclaggio di denaro sporco.
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