Milano - Il sistema Milano con il Governo per sostenere una sfida dedicata al progresso e allo sviluppo sostenibile. Responsabilità, solidarietà, alleanza ma soprattutto determinazione. L’intervento del sindaco di Milano, Letizia Moratti ha accolto, questa mattina al Museo della Scienza e della Tecnologia, i circa 200 delegati del Bie e 9 ministri, in rappresentanza di 94 Paesi, nel capoluogo lombardo per il Forum internazionale Working together for Food Safety, Food Security and Health Lifestyle. "Ci attendiamo molto da questi due giorni di lavoro in cui Milano e l’Italia mettono le loro eccellenze, le loro competenze e conoscenze al servizio di tutti - ha detto il primo inquilino di Palazzo Marino - ci attendiamo risultati concreti dedicati al progresso dei Paesi di tutto il Mondo e a tutta l’umanità per una crescita più equilibrata e più giusta". Una candidatura importante sostenuta dal premio Nobel al Gore e dall'economista francese Jacques Attali.
Una sfida per Milano e per l'Italia All’apertura dei lavori il ministro del Commercio internazionale e le Politiche comunitarie Emma Bonino, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il presidente della Camera di Commercio, Carlo Sangalli, e il presidente di Assolombarda, Diana Bracco. Il sindaco Moratti ha ripreso la "promessa" fatta il 26 novembre 2007 a Parigi, all’assemblea generale del Bureau, quando ha presentato la sfida di Milano e dell’Italia come un "progetto che si fonda su 7 pilastri, 7 temi da sviluppare nei 7 anni che ci dividono dall’appuntamento del 2015".
Il Comitato scientifico milanese La Moratti ha sottolineato il grande lavoro svolto dal Comitato scientifico milanese che può contare su ricercatori ed esperti di livello internazionale assoluto e che si avvale del supporto delle università del capoluogo lombardo. Una collaborazione stretta che ha saputo coinvolgere moltissimi Paesi stranieri e i loro poli di ricerca, a cominciare dal progetto Semat, sviluppato dal Politecnico di Milano in collaborazione con l’università australiana di Queensland, dedicato al monitoraggio dell’ambiente marino, o l’accordo tra l’Università Milano Bicocca e il governo delle Maldive per la ricerca scientifica del particolare ecosistema dell’arcipelago, il sistema alimentare e le malattie autoctone. E ancora, il programma che coinvolge un gruppo di 8 città del Cile che può divenire una best practice per tutta l’America Latina in tema di sicurezza e sviluppo sostenibile.
I sette progetti La moratti ha elencato i sette progetti che qualificano la sfida di Milano e l’Italia, i "7 pilastri in 7 anni" che hanno già mosso i primi passi a partire dalla Borsa telematica Agro-alimentare e la Città del Gusto. A questi si aggiungono il progetto di paternariato con le Organizzazioni internazionali volto a raggiungere gli obbiettivi di sviluppo del Millennio; la creazione di una rete mondiale di città, un’operazione che Milano sta già mettendo in pratica in Italia e a livello internazionale; i progetti di cooperazione e sviluppo diretti; il trasferimento e la messa in comune del patrimonio di arte, stile, design e creatività che caratterizzano Milano e l’Italia; la difesa della biodiversità. Una sfida a tutto campo quella lanciata da Milano e da tutto il Paese, così come è stato confermato dalle parole del ministro Bonino dove il capoluogo lombardo è "al centro di un nuovo irraggiamento culturale".
D'alema: "Milano, garanzia di organizzazione e sicurezza" Il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, ha sostenuto con forza la candidatura di Milano all’Expo del 2015 mettendo in risalto alcuni aspetti che la farebbero preferire all’altra candidata, la città turca di Smirne. "Milano è in grado di garantire organizzazione e sicurezza". D’Alema ha sottolineato le capacità di Milano e dell’Italia intera nel portare avanti la sfida importante che rappresenta un’esposizione internazionale. L’Expo non è più "una semplice vetrina merceologica", ma "una manifestazione di natura economica, scientifica e culturale in cui i Paesi si interconnettono con i temi della più viva attualità". Una prova dunque, importante e impegnativa per il Paese e per Milano, una città "che ha una grande tradizione e l’esperienza per affrontarla con serietà e successo. Se Milano si aggiudicherà l’Expo sarà l’occasione per sette anni di lavoro comune tra i Paesi e i continenti. Un grande programma internazionale di cooperazione intorno ad un tema cruciale". Una manifestazione a cui tiene tutta l’Italia, una candidatura che è "l’espressione dello Stato italiano, dell’insieme del quadro politico nazionale, che non spesso trova unità e convergenze come intorno all’Expo". Per un traguardo di proporzioni così importanti sono già stati stanziati 1,4 miliardi di euro nel bilancio dello Stato. La sintonia tra Roma e Milano si è realizzata anche nell’avviare un dialogo con i Paesi che aderiscono all’Expo e di cui è necessario il consenso. "Il 2015 - ha assicurato D’Alema - non sarà un evento isolato, ma il punto di avvio di un programma comune di ricerca e di innovazione".
Formigoni: "Occasione per importanti sfide mondiali" L’Expo 2015 rappresenta "l’occasione per lavorare insieme a livello mondiale attorno ad alcune sfide irrinunciabili". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ribadito l’importanza dell’Esposizione internazionale per la quale Milano è candidata insieme alla città turca di Smirne. L’Expo dunque, secondo Formigoni, va considerata come una grande possibilità di "ripensare globalmente l’alimentazione e riproporre valori universali attraverso un paragone tra concezioni culturali e stili di vita". La Lombardia e l’Italia possono costituire "un osservatorio privilegiato per leggere l’evoluzione dei modi di produrre, preparare e condividere il cibo". "Vogliamo mettere a disposizione di tutti - ha concluso Formigoni - la grande tradizione di solidarietà lombarda: condividere i problemi e collaborare alla ricerca delle soluzioni, attraverso l’incontro e il lavoro congiunto con tutti coloro che vogliono contribuire ad affrontare questo nodo cruciale".
Sangalli: "Impegnati a fondo" Tutto il sistema economico è impegnato a fondo e con convinzione per sostenere la candidatura di Milano all’Expo 2015. "Lo fa con la sua capacità di strategia e con la sua fatica quotidiana, con la sua creatività e la sua passione civile", ha assicurato il presidente della Camera di Commercio, Carlo Sangalli, appoggiando "con forza la candidatura per far sì che sia Milano a ospitare l’Expo Universale 2015". "Avere a Milano questa importantissima manifestazione - ha spiegato Sangalli - significa per le nostre imprese raddoppiare la velocità, immettere nel mercato un raddoppio non solo di impegno e produttività ma anche di responsabilità sociale, nel raggiungimento di quella qualità che le imprese milanesi hanno sempre dimostrato". Milano, ha detto, "si sta adoperando in maniera molto convinta e partecipata con tutte le sue eccellenze e noi siamo fiduciosi".
Passera: "Appoggio convinto" L’amministratore delegato di Intesa San Paolo, Corrado Passera, ha portato "l’appoggio convinto del sistema bancario e creditizio". Da qui al 2015, anno in cui si terrà la manifestazione per la quale Milano è candidata insieme alla città turca di Smirne c’è un piano che, come ha ricordato D’Alema, prevede un costante miglioramento, che parte proprio dal sistema infrastrutturale. A questo proposito Passera ha fatto cenno al problema dell’aeroporto di Malpensa assicurando che «"i stiamo impegnando per far si che Malpensa sia un nodo di successo ancora più che in passato". "Pensiamo che Milano - ha detto l’a.d. - abbia tutte le caratteristiche per essere una candidata d’eccellenza perchè rappresenta la Regione che sa come creare lo sviluppo". Accanto all’ammodernamento infrastrutturale "ci sono anche - ha concluso l’a.d. - progetti qualificanti come le risorse agli immigrati. C’è un progetto finanziato con 10 milioni che andrà a migliorare questo aspetto che per la vita di molti farà la differenza".
Bracco: "Puntare su creatività e innovazione" "Abbiamo competenze multidisciplinari e grandi capacità progettuali nel mettere in campo". Anche il presidente di Assolombarda, Diana Bracco, ha puntato tutto su Milano, una città che "continua a costruire il proprio futuro puntando sulla creatività e sull’innovazione". Il presidente di assolombarda ha applaudito il capoluogo lombardo perché è capace di "guardare lontano" e dare "spazio a grandi idee". "Insomma - ha concluso la Bracco - con gli stessi criteri che saprà realizzare l’Expo 2015".
Al Gore e Attali, due grandi sponsor per l'Expo Il premio Nobel Al Gore e l'economista francese Jacques Attali hanno dichiarato il loro sostegno a Milano, non solo per simpatia nei confronti della città ma anche per il tema scelto. "Mi auguro - ha spiegato Attali - che Milano accolga la prossima esposizione universale del 2015 e che in quella occasione si faccia il bilancio degli obiettivi del millennio di cui il 2015 è il termine limite di realizzazione". Il timore di Attali è che proprio nel 2015 ci si renda conto che di tutti gli obiettivi del millennio, quello che sarà stato meno centrato sarà proprio quello della riduzione della povertà nel mondo "che è tuttavia la condizione stessa della pace, della sicurezza e della dignità su questo pianeta".
Così Al Gore che ha sottolineato come Milano sia una città attenta ai problemi ambientali e che l’Expo 2015 è uno strumento per aiutare i Paesi in via di sviluppo a politiche ambientali positive in vista di uno sviluppo sostenibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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