Expo, arrivano i poteri speciali il sindaco

Il decreto della presidenza del Consiglio autorizza la Moratti «a usare tutti i provvedimenti necessari per acquisire le aree» L’ordinanza potrebbe essere firmata già lunedì. Attesa per martedì la decisione sui terreni che ospiteranno l’evento del 2015

Nuovi poteri straordinari per Letizia Moratti, già commissario straordinario per l’Expo. Il documento, un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, è pronto. Manca solo la firma che dovrebbe arrivare già lunedì. Una volta ottenuto il via libera necessario di Regione e Protezione civile, l’iter prevede che sarà la Protezione civile a girare la richiesta alla presidenza del Consiglio per l’emanazione. Ma Letizia Moratti è cauta: «Io a oggi non ho alcun documento sulla mia scrivania che dice che Roma mi dà maggiori poteri. Quando ho chiesto poteri era solo per esercitare, qualora ci siano delle procedure troppo lunghe, accelerazioni rispetto alle procedure normali. Non ho mai fatto nient’altro né farò null’altro». Ma Regione e Provincia lasciano intendere che si tratta di giorni: «Siamo pronti a dire di sì» ha già annunciato il governatore Roberto Formigoni. D’accordo anche il presidente della Provincia Guido Podestà: «Ci sono le condizioni perché vengano conferiti poteri aggiuntivi al commissario straordinario per l’Expo, Letizia Moratti». Il decreto «autorizza il sindaco a usare tutti i provvedimenti necessari per entrare nella disponibilità delle aree previste nel dossier e nei tempi richiesti dal Bie». Facoltà, che non sono nella disponibilità del sindaco né del commissario straordinario, preziosi per poter dichiarare «la pubblica utilità delle aree e l’indifferibilità di urgenza anche se non inclusa negli atti programmatici del Comune di Milano».
C’è chi legge l’ordinanza romana come una via di uscita dall’impasse su cui si è arenata la trattativa sulle aree su cui dovrà sorgere il sito espositivo, ovvero uno strumento fondamentale per poter procedere con l’esproprio dei terreni di proprietà del Gruppo Cabassi e dalla Fondazione Fiera. C’è chi legge l’esproprio come «spauracchio» per i proprietari dei terreni, per convincerli ad abbassare le richieste avanzate fin ora per la vendita delle aree e per un’eventuale valorizzazione post Expo, nel caso del comodato d’uso.
Per il presidente Podestà, promotore della soluzione di comodato d’uso misto (Fiera compra le aree dai Cabassi e le dà in comodato alla società Expo in cambio di una valorizzazione dopo il 2015) «ci sono le condizioni perché vengano conferiti poteri aggiuntivi al commissario straordinario per l’Expo, ma non legati necessariamente alla questione delle aree tanto è vero che questi poteri aggiuntivi sono stati richiesti dal sindaco molto prima che ci fosse un momento di riflessione sulle aree». Parla, invece, di esproprio il governatore Formigoni: «L’esproprio è una parola violenta, ma indica una pratica usata dai paesi di tutto il mondo». Forse non è un caso che Formigoni sia il primo a sdoganare - e non è la prima volta questa settimana - la parola esproprio ribadendo però la sua posizione: «Per noi la soluzione migliore è quella dell’acquisto, poi spetta al commissario scegliere».


La soluzione sembra sempre più vicina, tanto che martedì potrebbe essere il giorno decisivo perché si chiuda la questione delle aree di Expo. «La settimana prossima - annuncia Podestà - ci sarà probabilmente una risposta su una scelta, che sarà ragionata e concorde».

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