Expo cambia faccia Sarà più milanese e meno «sprecone»

Scatta l’austerity su Expo. E una campagna di comunicazione per far capire meglio ai milanesi che i soldi che società e istituzioni investono avrà ricadute positive sul territorio, più che extra-confine. Un’esposizione milanese prima che internazionale. Ne hanno discusso lunedì sera seduti a cena nella sede del Comando militare regionale della Lombardia di via del Carmine 8 il sindaco Letizia Moratti, il presidente della Regione Roberto Formigoni, della Provincia Guido Podestà e i «colonnelli» del Pdl Ignazio La Russa, Maurizio Lupi, Luigi Casero, Mariastella Gelmini, Riccardo De Corato. Alla tavolata che ha parlato soprattutto del rilancio di Expo si è aggiunto all’ultimo anche il presidente della società Lucio Stanca. L’input in tempi di crisi è ridurre il più possibile i costi, a partire dal personale, trasferendo compiti agli enti, a Promos (che fa parte della Camera di commercio), Assolombarda, Provveditorato delle infrastrutture. «La società - afferma il sindaco - ha lavorato bene per rispondere all’esigenza di un raccordo sempre più forte tra soci, istituzioni locali e enti pubblici, nell’ottica di un maggiore risparmio. E su un piano di iniziative con ricadute sul territorio». Sull’ipotesi di un taglio anche del compenso di ad, Stanca ribatte che «non ci sono isole felici e totem, si mette tutto in discussione».

E per accelerare la nascita della newco che dovrà acquistare i terreni per Expo, ieri a Palazzo Marino si sono visti Moratti, Formigoni e Podestà. Dopo l’ok in Regione, i tecnici di Comune e Provincia stanno lavorando perchè la delibera arrivi entro dieci giorni anche nelle rispettive giunte.

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