Quattro manifestazioni a cadenza biennale, da oggi al 2015, per «fare conoscere al mondo il patrimonio storico e artistico della città e le capacità imprenditoriali legate al restauro presenti nella realtà milanese». E un archivio di tutti i cantieri di restauro artistico in città, conclusi e aperti. Questo il progetto «Milano nei cantieri dell’arte» promosso da Assimpredil Ance e dalla Camera di Commercio insieme alla Soprintendenza ai Beni architettonici e per il paesaggio.
Il progetto consiste in tre diversi censimenti dei cantieri di restauro, sia completati sia in corso, dei beni artistici della città, divisi per periodo storico: dal Quattrocento all’Ottocento. E tre rassegne, articolate in convegni, spettacoli e visite guidate, collegate ai censimenti. Il progetto si concluderà con un ultimo evento, nel 2015 durante l’Expo, con un «percorso turistico-culturale» fra le architetture di Milano.
Il primo appuntamento prenderà il via venerdì, per proseguire fino al 28 con quattro giornate di studio in occasione delle Giornate Europee del patrimonio. «L’obbiettivo - spiega Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil - è riflettere sul restauro delle fabbriche del Quattrocento e del Cinquecento a Milano e valorizzare l’imprenditorialità nel settore della conservazione del patrimonio storico. In città ci sono numerose imprese di lunga tradizione attive in questo settore». Sarà così possibile scoprire piccoli scrigni artistici, oltre ai percorsi canonici a Santa Maria delle Grazie o lungo le Mura spagnole. Da scoprire la cappella Portinari o San Celso e San Maurizio. Dando uno sguardo anche nelle periferie e nei dintorni di Milano: ad esempio al convento dell’Annunziata di Abbiategrasso.
Il primo censimento dei cantieri è già consultabile sul sito www.milanoneicantieridellarte.it, e comporrà, con quelli successivi, un archivio unico.
Un progetto, per il sindaco Letizia Moratti interessante «per scoprire e riscoprire il patrimonio artistico della città e la sensibilità delle nostre imprese. Milano è un esempio unico di città dell’arte che utilizza tecnologia, percorsi formativi e tutto quanto è cultura anche per realizzazioni concrete». Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni snocciola i numeri per dimostrare come la Lombardia sia una regione di arte: 397 musei, 2.153 biblioteche, 356 teatri e circa 100mila edifici di interesse storico-artistico. «Regione Lombardia - ha spiegato - ha sempre sostenuto l’integrazione tra le iniziative per la salvaguardia e il restauro del patrimonio culturale e le politiche di valorizzazione e fruizione pubblica dei beni recuperati».
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