Dai padiglioni di Rho-Pero si potranno visitare il Moma di New York, il Guggenheim o il Louvre di Parigi. Oppure gli Uffizi di Firenze. Virtualmente. È lidea lanciata dal presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati immaginando il post-Expo. Non ci sono ancora le strutture per levento internazionale e si arranca sulla tabella di marcia per avere tutto pronto entro il 2015, ma lui guarda già oltre. E sfodera il progetto proprio a Rho, da un parcheggio della Fiera che si affaccia nellarea destinata ad Expo, ancora priva di ruspe e impalcature.
«Sto pensando a un museo dei museo - spiega Penati -. Un museo interattivo da cui si potrà raggiungere, attraverso la tecnologia, ogni altro museo del mondo». Lidea è brillante, ma i costi non sono di poco conto. Non è ancora stato steso il piano di fattibilità del progetto, ma la spesa si dovrebbe aggirare intorno agli 80 milioni di euro.
«La Provincia è pronta a fare la sua parte. Il museo - sostiene Penati - potrebbe crescere di anno in anno. E per di più, dovrebbe essere costruito in un edificio importante, un edificio che diventerebbe il simbolo di Expo 2015». Penati propone anche di spostare nellex area dellAlfa Romeo di Arese il centro di smistamento postale di Roserio, che ora è a ridosso dellarea di Expo. E poi spara a zero sui ritardi e sulla nuova gestione del consiglio di amministrazione. A un anno dalla vittoria di Expo, Penati fa il bilancio. «Quello passato - è il suo affondo - è una anno perso tra litigi e dissidi tra il Comune e il governo. Festeggiamo il compleanno dellassegnazione nel peggiore dei modi, con una società da ricapitalizzare e molti problemi aperti». Tuttavia, secondo Penati, sarebbe sbagliato gettare la spugna e rinunciare ad Expo. «Se si rimette in moto il gioco di squadra, riusciremo ancora a fare di Expo un grande evento». Senza alcun rimpianto per Paolo Glisenti alla guida del cda, Penati non trattiene le sue critiche sullex ministro Lucio Stanca, in pole position per il posto di amministratore delegato.
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