Extracomunitari esclusi dalle borse di studio

Studenti extracomunitari esclusi dalla borsa di studio che premia i più meritevoli: è la controversa decisione presa dal Consiglio comunale di Romano d’Ezzelino, un piccolo Comune in provincia di Vicenza. «Abbiamo modificato il regolamento dopo essere stati sollecitati da molti cittadini - ha spiegato il sindaco forzista Rossella Olivo - e siamo convinti di aver fatto la cosa giusta e nel rispetto della legge, tra l’altro ampliando la sfera degli aventi diritto». I bonus istruzione del Comune - contributi economici che sostituiranno le vecchie borse di studio - saranno assegnati, indipendentemente dal reddito, agli alunni di terza media, delle scuole superiori e ai laureati che abbiano ottenuto il massimo dei voti, purché siano residenti da almeno tre anni a Romano d’Ezzelino e posseggano la cittadinanza italiana o di uno dei Paesi della Comunità europea. La decisione ha scatenato la protesta delle opposizioni che hanno attaccato il sindaco: «Il merito non ha colore, si tratta di un atto di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi punito con la reclusione fino a tre anni».
L’iniziativa ha suscitato le vibranti proteste della comunità musulmana in Veneto. «È una cosa inaccettabile - ha affermato l’imam Kamel Layachi - anche perché proprio la scuola è l’ambito nel quale si educa al rispetto e alla pari cittadinanza».

Layachi spiega che se dovessero esservi delle manifestazioni pubbliche in opposizione a questa decisione la comunità islamica potrebbe valutare la possibilità di aderirvi. «Queste - prosegue - sono cose veramente diseducative e inaccettabili. Qui si tratta di lavorare a livello di società civile».

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