La faccia tosta dei compagni che controsfilano

Se c'era un'occasione in cui i milanesi potevano restare uniti era proprio la manifestazione organizzata stasera da Letizia Moratti per la sicurezza della città. Il sindaco ha fatto di tutto per renderla bipartisan, per fare in modo che esprimesse non tanto la protesta contro un governo inadempiente, quanto il legittimo desiderio di una cittadinanza minacciata dalla criminalità di avere più forze dell'ordine: ha tenuto ai margini i partiti della coalizione che l'ha eletta, ha invitato a marciare anche i sindaci di centro-sinistra delle maggiori città italiane, ha perfino rinunciato alla fascia tricolore. Non c'è stato nulla da fare: le sinistre l'hanno accusata di demagogia, di populismo, di sfruttare la paura dei milanesi per candidarsi alla leadership del centro-destra (Marilena Adamo, in una intervista a E-Polis), perfino di mettere in pericolo la candidatura della città all'Expo 2015 (il presidente della Provincia Penati).
A un certo punto, si è pronunciato contro la marcia, nella sua maniera un po' ambigua, addirittura il cardinale Tettamanzi da Gerusalemme. Nessuno, comunque, ha spiegato con chiarezza che cosa ci sia di così politicamente scorretto nell'organizzare una pacifica marcia di cittadini, gestita in primo luogo da organizzazioni di categoria, su uno degli argomenti più sentiti dalla cittadinanza: quella mancanza di sicurezza dovuta alle scarcerazioni seguite all'indulto, alle libertà provvisorie troppo facili anche per i recidivi, all'arrivo massiccio di nuovi nomadi dalla Romania appena entrata nella Ue, a uno spaccio di droga sempre più sfacciato e diffuso, alla sistematica occupazione abusiva di case: tutti fenomeni endemici della grandi metropoli, ma che sicuramente sono più percepibili in una metropoli ormai multietnica come Milano e che potrebbero essere contenuti con un maggiore spiegamento di forze dell'ordine soprattutto nelle ore notturne.


Perché la sinistra ha osteggiato così fortemente, e continua a osteggiare questa marcia sacrosanta, quando essa stessa ne organizza in continuazione, perfino contro il governo che ha espresso e per motivi decisamente più futili? (...)

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