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FAMIGLIA IMPLORA: RESTITUITE LA SALMA DI MIKE

A dare l'allarme il custode del piccolo cimitero di Dagnente, dove riposa il conduttore morto l'8 settembre del 2009. Sul posto gli uomini del Ris di Parma

FAMIGLIA IMPLORA: RESTITUITE  LA SALMA DI MIKE

Milano - Una storia macabra e surreale. La salma di Mike Bongiorno, morto l'8 settembre del 2009, è stato trafugata dal cimitero di Dagnente, una piccola frazione alle porte di Arona, il comune in provincia di Novara dove si trova la cappella di famiglia. Il furto è stato denunciato questa mattina dal custode del cimitero: la lapide era stata rotta e la bara rubata.

Una banda di 5 persone La banda che ha rubato la bara con la salma di Mike Bongiorno era composta "sicuramente da almeno cinque persone". Ne sono convinti gli investigatori, che cercano di capire perchè e soprattutto chi abbia portato via il feretro del conduttore televisivo lì sepolto dal settembre 2009. La bara era infatti molto pesante e per trasportarla a spalla per i viali del cimitero sarebbero state necessarie almeno quattro persone. Inoltre - altro particolare del quale sono convinti i carabinieri - il feretro è stato poi portato via con un mezzo, probabilmente un furgone: una quinta persona poteva stare aspettando gli altri alla guida del mezzo e, in più, potrebbe esserci stato qualche "palo" a controllare che tutto filasse liscio. Almeno in cinque, quindi, ma forse anche di più, perchè per eseguire il furto di notte e nel minor tempo possibile sarebbero serviti diversi uomini. Secondo gli investigatori, infatti, il gruppo sarebbe uscito dal cimitero scavalcando il muro di cinta che dà sul retro del camposanto e non utilizzando l’uscita principale con il cancello elettronico. Forse per issare il feretro sono state usate delle corde, in ogni caso il peso della ’refurtivà era tale da esigere la presenza di molte braccia forti. La banda ha poi caricato la bara nel furgone e ha fatto perdere le proprie tracce. I carabinieri del Ris sono ancora al lavoro nel cimitero per vagliare ogni elemento utile alle indagini. Al momento non è giunta alcuna rivendicazione nè richiesta di riscatto.

Lo sgomento della famiglia La famiglia Bongiorno, ringrazia tutti gli amici di Mike che hanno dimostrato "come sempre affetto e solidarietà per una vicenda che l’ha lasciata sbigottita e addolorata, perchè Mike ha sempre fatto del bene e non si meritava questo affronto». In una nota, «esprime inoltre piena fiducia alla procura della Repubblica di Verbania e alle forze dell’ordine che stanno conducendo le indagini. Si appella infine al senso civile ed al rispetto del sacro che ha il Paese - perchè sappiamo che Mike è nel cuore di tutti gli Italiani - e invita chiunque abbia informazioni utili a contattare le forze dell’ordine per aiutarci a risolvere questa dolorosissima vicenda».

Il parroco del paesino "È una roba veramente incredibile, mi spiace molto per la famiglia, non c’è più rispetto per nulla", ha detto don Mauro Pozzi, parroco di Dagnente. "Di notte il cimitero è chiuso con un cancello elettrico, ma non ci sono né telecamere né altro. Ho un dubbio che possa esserci qualche collegamento con il caso Cuccia, ma non so", ha concluso il parroco.

Il criminologo Bruno Per attuare un ricatto o per conquistare un po' di notorietà: potrebbero essere queste le motivazioni che hanno spinto a trafugare la salma di Mike. "Un motivo può essere legato ai soldi - ha spiegato il criminologo Francesco Bruno - a una richiesta di riscatto. Si tratta di un personaggio molto noto, si pensa quindi che sia più facile estorcere il pagamento di una somma di denaro. Un secondo motivo che può spingere ad un tale atto è la volontà inconscia di identificarsi nel personaggio, un modo per entrare a far parte del meccanismo mediatico e del mito di una persona nota. Una sorta di feticismo passionale - ha proseguito Bruno - in cui i responsabili esprimono il loro desiderio di condividere qualcosa, di essere vicini a tali personaggi".

Baudo: "Indignato" "Sono indignato e dispiaciutissimo. Non ho parole. La ritengo una cosa sacrilega, disgustosa, sporca" Pippo Baudo esprime così la sua amarezza per il trafugamento della bara di Mike Bongiorno. "Non so nemmeno immaginare cosa ci sia dientro - aggiunge Baudo -, quale sia l’intenzione di questi profanatori. Oggi i delinquenti per fare denaro sono disposti a fare qualunque cosa, non hanno rispetto di niente, nemmeno delle persone morte. Prima anche il ladro aveva una sua ’etica criminalè, oggi nemmeno quello. C’è la barbarie.

Davvero bisognerebbe prendere sul serio il richiamo dei vescovi sul recupero della moralità", prosegue il conduttore.

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