Fanini: "Di Luca sempre a rischio, ora collabori"

La dura requisitoria del team-manager Torquemada: "Non sono sorpreso, già l'anno scorso l'abruzzese era nel mirino"

«Non ditemi che non vi avevo avvertito mesi fa che sarebbe saltato fuori qualche scandalo dopo il Giro del Centenario».
Così Ivano Fanini, patron dell'Amore & Vita, noto nell'ambiente per le sue feroci battaglie contro il doping, commenta la notizia della positività all'Epo-Cera di Di Luca all'ultima corsa rosa.
«Di Luca - continua Fanini - era un soggetto su cui ci sono sempre stati forti sospetti a causa dell' 'assistenzà del radiato Santuccione, che il corridore ha sempre cercato di far passare come suo medico di famiglia fin da bambino. Nel controllo dello Zoncolan al Giro, l'anno scorso, fu messo in luce che Di Luca, insieme ad altri, aveva incredibilmente fatto una pipì da neonato. Quanto è successo era inevitabile ed ora per Di Luca non c'è bisogno di aspettare le controanalisi.

Inoltre non deve dire che smetterà di correre ma che piuttosto si merita la radiazione dal ciclismo. Anzi dovrebbe collaborare con la giustizia per fare luce su tutti questi tristi eventi. Di casi come Di Luca, in questo ciclismo, ce ne sono tanti altri e presto verranno fuori».

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