Cronaca locale

Farina, leader del Leonka, promette: «Verrà sostituita»

Occhi (Prc) definisce gli assessori «banditi della democrazia». Rizzo: «Vogliono nuovi scontri in città»

Farina, leader del Leonka, promette: «Verrà sostituita»

Un commento lapidario, adeguato al tema. «Cambiare il passato sulle targhe non servirà al centrodestra a vincere nel futuro», sostiene il capogruppo milanese dei Ds Emanuele Fiano a proposito del blitz notturno con cui la giunta ha sostituito in piazza Fontana la lapide abusiva per la morte di Giuseppe Pinelli con un’altra che, secondo la giunta, riporta una dicitura più attinente ai fatti.
Il consigliere di Rifondazione Comunista e portavoce dello storico centro sociale Leoncavallo, Daniele Farina, addirittura lo considera «un atto nullo e mai avvenuto», perché «tanto verrà sostituita sicuramente». Si è trattato, sostiene, «di un atto provocatorio fatto in giorni particolari per la città», una settimana fa le violenze dei no-global in corso Buenos Aires, ieri il presidio degli autonomi davanti a San Vittore per chiedere la scarcerazione delle 34 persone arrestate dopo gli scontri. «Ma la provocazione - assicura - non è riuscita, e ci penserà la città a renderlo un atto mai avvenuto».
Insorge anche il capogruppo di Miracolo a Milano, Basilio Rizzo, che la giudica un’azione «miserabile da parte del sindaco. Quella targa non ha mai offeso nessun milanese, non è mai stata vissuta come una provocazione. Sostituirla a fine legislatura ha un sapore miserabile, forse Albertini vuole provocare nuovi scontri». Rizzo sottolinea che «guarda caso è stata cambiata oggi (ieri, ndr.) quando si sapeva benissimo che ci sarebbe stata la manifestazione degli autonomi davanti a San Vittore, sembra una chiara ricerca della provocazione». E non è meno pesante il giudizio del capogruppo di Rifondazione Comunista, Giovanni Occhi: «Da questi banditi della democrazia ci si può aspettare di tutto - esplode -, compreso lo stravolgimento della verità.

Dovrebbero essere trattati come tali, e il sindaco è il capo».

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