Giovanni Buzzatti
Gli sconti sono scattati da subito a Baggio e in zona Loreto. Poi è toccato alle comunali dellhinterland e alle ex municipalizzate di Milano, ora in mano a una società privata, Admenta Italia. Restavano da convincere le rivendite private, che sono però la stragrande maggioranza. Il loro sindacato, Federfarma, si era opposto al decreto Storace che invita le rivendite ad applicare i ribassi (fino al 20 per cento) sui prodotti per i quali non serve la ricetta. «Veto» caduto due giorni fa. E le conseguenze, anche in città, si sono viste subito: alcune rivendite hanno fatto partire i ribassi, presto potrebbe succedere lo stesso in molte altre. «Ci riuniremo per mettere a punto una strategia comune - spiega Alessandro Carletti, portavoce della Federfarma milanese -. La nostra idea? Far sì che ogni farmacia scelga di ribassare almeno un prodotto per tipo di disturbo o malattia».
Così si sono regolate anche le 84 ex municipalizzate. «I ribassi, che al massimo arrivano al 20 per cento, riguardano almeno un farmaco per la tosse, raffreddore e così via...», spiega Admenta. Gli sconti qui sono iniziati due settimane fa. «I clienti? Non ci sono stati cambiamenti», spiegano i farmacisti.
Ogni rivendita resta libera di scegliere se (e su cosa) fare gli sconti. «Limportante - riprende Carletti - è ricordare che i ribassi riguardano i prodotti da banco e quelli che si acquistano senza ricetta medica».
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