Cos’è la leucemia mieloide che ha colpito Polonara

Se scoperta in tempo, la leucemia mieloide può essere combattuta e vinta con farmaci sempre più efficaci: ecco come si manifesta e quali sono le due diverse tipologie

Cos’è la leucemia mieloide che ha colpito Polonara
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Ha colpito molto, non soltanto il mondo del basket ma tutta l'opinione pubblica, la diagnosi di malattia del cestita della Virtus Bologna Achille Polonara colpito da leucemia mieloide. Il giocatore si trova già ricoverato all'Ospedale Sant'Orsola di Bologna dove ha iniziato le cure e le terapie specifiche. "Andrà tutto bene. Grazie per i numerosissimi messaggi", ha scritto su Instagram il 33enne di Ancona.

Di cosa si tratta

Entrando nel dettaglio, la leucemia mieloide è un tipo di tumore del sangue che colpisce le cellule mieloidi, ossia quelle che si trovano nel midollo osseo e si trasformano in globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Per poter curare al meglio questa malattia è necessario iniziare le terapie al più presto se si scopre in tempo con la diagnosi precoce. Questo tumore si sviluppa a causa dell'anomala e incontrollata produzione anomala delle cellule mieloidi immature (blasti) che si accumulano nel midollo osseo e nel sangue periferico. A causa di questo accumulo vengono compromesse alcune funzoni normali del sange (produzione cellulare).

Differenza tra acuta e cronica

Esistono due forme principali di leucemia mieloide: la forma acuta e quella cronica. Nel primo caso il tumore evolve rapidamente, colpisce soprattutto i più giovani e necessita di trattamento immediato e aggressivo. Nel secondo caso, invece, la sua frequenza aumenta nella popolazione over 70 con un decorso più lento ma che va avanti nel tempo. I dati del Registro nazionale tumori di Airtum ci dicono che ogni anno, nel nostro Paese, si registrano circa 1.200-1.500 di nuovi casi di leucemia mieloide acuta e 2.000-2.500 nuovi casi di leucemia mieloide cronica.

Quali sono i sintomi

Inizialmente non è facile cogliere i segnali della leucemia mielodie perché si possono confondere con altre patologie: di solito esordisce con sensazione di fatica, perdita di peso, febbre frequente e persistente, dolori alle ossa ma anche sanguinamenti e infezioni che si verificano spesso. Per scoprire la malattia bisogna fare esami specifici del sangue ma anche e soprattutto analizzare il midollo osseo con appositi test per scoprire eventuali mutazioni.

Quali terapie

L'Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha spiegato che i passi avanti nella ricerca sono stati molto importanti e che ci sono evidenti miglioramenti "in seguito all'introduzione di nuovi farmaci che consentono di colpire le cellule tumorali in maniera mirata".

Le possibilità di guarigione "dipendono dallo stadio della malattia (ovvero se è circoscritta o se è diffusa ad altri organi), nonché dall'età e dalle condizioni generali di salute del paziente". Fra i trattamenti rientrano l'immunoterapia e la medicina personalizzata in base all'esigenza e alla tipologia di malattia del paziente.

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