
I punti chiave
Se fino a un paio di mesi fa la nuova variante del Covid, chiamata "Stratus", circolava in prevalenza tra Asia e Stati Uniti, da qualche settimana i casi sono aumentati anche in Europa (specialmente in Grecia, Francia, Romania e Irlanda) ma anche nel nostro Paese dove, in ogni caso, non c'è alcun allarme ma è bene comunque parlarne per aiutare soprattutto la fascia di popolazione più debole e vulnerabile dove sono presenti anche comorbidità.
Qual è l'incidenza
A spiegare l'attuale situazione italiana è il professor Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e uno tra i fondatori della rete di sequenziamento dell'Istituto superiore di sanità (Iss) che tiene sempre sott'occhio le varianti Covid in Italia. "Vediamo qualche ricovero di over 80 con comorbidità", afferma l'esperto all'AdnKronos Salute spiegando che questa variante, che da noi è giunta dagli Stati Uniti, rappresenta oltre il 50% dei contagi di Sars-CoV-2.
Quali sono i sintomi
Molto importante anche per riconoscerla immediatamente prima, comunque, di effettuare tutti gli accertamenti del caso riguarda la sintomatologia che ricorda il "vecchio Covid": se ultimamente la stessa Stratus ha provocato raucedine (un sintomo nuovo), adesso si stanno riconoscendo i "vecchi sintomi" conosciuti durante la pandemia. "Molti lamentano la mancanza improvvisa dell'olfatto e del gusto, questo perché molto probabilmente l'ingresso del virus predilige queste sedi che vengono - momentaneamente - compromesse e non trasmettono lo stimolo percepito al cervello. Rimangono poi la febbre, anche alta, e i sintomi respiratori che conosciamo", spiega l'esperto.
Cosa può accadere in autunno
Tra qualche settimana, complice anche il cambio di stagione, inizieranno a diffondersi i classifici virus stagionali (influenza) con gli esperti che predicano sempre il consiglio della vaccinazione soprattutto per la popolazione più vulnerabile. Per quanto riguarda il Covid, il virologo spiega che i segnali attuali non sono così positivi visto che gli over 60-70 hanno ormai perso lo "scudo immunologico" sia perché l'ultimo richiamo vaccinale è stato fatto ormai molto tempo fa ma anche perché lo stesso virus è stato meno diffuso del passato con conseguenti meno casi.
"Io darei due consigli: il primo alle autorità sanitarie nazionali di lavorare
sulla campagna vaccinale autunnale e spingere sia per l'antinfluenzale che per l'anti-Covid. E poi alla popolazione di scegliere per la doppia vaccinazione, abbiamo visto che è sicura ed efficace", conclude Pistello.