È bastato un debutto deludente a far volare gli stracci. Fra la Rai e Patrizia Mirigliani, la signora di Miss Italia, è guerra. I dati: una prima serata (su due a cui è stato ridotto il programma) sotto ai tre milioni di spettatori, in calo anche rispetto ad un anno fa; in totale, 2 milioni e 853mila spettatori, share del 16,20%. Un calo di ascolti che ieri, in attesa della finalissima per lelezione della più bella dItalia (questanno a Montecatini Terme), la patron Mirigliani ha commentato così: «Non si fanno le nozze con i fichi secchi». «Miss Italia e Sanremo sono le due trasmissioni più importanti della Rai» argomenta. E poi si chiede: «Perché allora Miss Italia non può avere gli artisti che ci sono a Sanremo e un investimento allaltezza? Noi consegniamo alla Rai un grande prodotto, fatto di belle ragazze selezionate in 600 appuntamenti durante tutto lanno in tutto il Paese, portiamo sponsor insieme ai nostri 72 anni di storia, ma la Rai non traduce tutto questo in un prodotto televisivo adeguato: bisogna invece lavorarci per bene da un anno prima, non allultimo momento». Mirigliani indica una strada, un raccordo tra gli autori del programma e chi inventa Miss Italia, perché per esempio sul web il concorso funziona: «Duemila visualizzazioni al giorno per i video delle miss, 13mila contatti per la pagina Facebook appena aperta, su Twitter ieri (domenica, ndr) eravamo al primo posto di categoria».
Ma ieri Mirigliani ha voluto togliersi tutti i sassolini. E si è lamentata anche del «presidente che non cè». Morale: «Mi sono rotta le scatole». Con riferimento allattrice Ines Sastre, annunciata prima come madrina, poi come presidente della giuria di spettacolo (come in passato Stallone, Sophia Loren, Alain Delon, Bruce Willis).
La replica, dalla Rai, tocca al vicedirettore di Raiuno Gianvito Lomaglio: «Siamo un servizio pubblico, non abbiamo più i soldi di prima». E aggiunge: «Cè un problema da affrontare, come riorganizzarci intorno a Miss Italia.
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