In questo periodo l'Auditel premia in modo massiccio tanti modesti programmi (specie nel campo delle fiction), ma quando ci viene detto che una certa tramissione ha avuto un seguito di tot milioni di spettatori, pochi si premurano di ricordarci che questo dato è estrapolato da un campione limitato di persone preventivamente scelto e monitorato. In Italia si tratta di 5mila famiglie, quindicimila persone circa le cui preferenze determinano l'indirizzo complessivo (anche culturale) della programmazione nazionale. Quindi, ammesso che ciò vi possa consolare, quando si scopre che tanti milioni di italiani hanno decretato il successo di una fiction mal recitata, o il trionfo di un reality caciarone o di un avvilente programma di intrattenimento, il dato si riferisce a una convenzione che abbiamo tutti accettato: che cioè quelle poche migliaia di persone monitorate rappresentino davvero «gli italiani», le loro effettive preferenze, come avviene quando un istituto demoscopico organizza dei sondaggi su un campione circoscritto scelto con criteri il più possibile rispettosi della diversità di censo, cultura, età e condizioni di vita. Ammesso e non concesso che i criteri con cui sono state scelte queste persone che «fanno l'Italia televisiva» siano corretti, io a questo punto vorrei che me le facessero vedere in faccia. So bene che i loro nomi sono segretati, e che (anche se qualcuno di loro negli anni è stato intervistato) la privacy regna sovrana proteggendo l'anonimato di queste persone più e meglio di quanto accada in qualunque altro campo dove si finisce per sapere tutto di tutti, ma quasi mai niente del campione Auditel (mai un'intercettazione telefonica, una spiata, un pettegolezzo, mai nemmeno uno straccio di outing, uno che esca allo scoperto e dica «Eccomi, sono io, faccio parte del campione Auditel» in un'Italia in cui si è vista ogni genere di confessione). Però pensate che meraviglia se qualche falla si aprisse anche in questo settore e si potesse cominciare a sbirciarne qualcuna, di queste persone che in genere bocciano i programmi migliori e preferiscono vedere il peggio identificando con le loro scelte quelle della maggioranza degli italiani.
Vorrei cominciare a sapere qualcosa di loro: come vivono, cosa fanno, cosa mangiano, cosa leggono, chi frequentano, se escono di casa oltre a guardare la tv. Non è possibile farceli vedere in faccia? Beh, basterebbe almeno che ce li mostrassero di spalle e con la voce alterata, come succede sempre più spesso in occasione di confessioni particolarmente «imbarazzanti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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