«Favelas»: danza, musica e teatro

«Favelas»: danza, musica e teatro

Viviana Persiani

Sperimentazione, rinnovamento continuo e crescita artistica sono le parole chiave dell’attività dei Pali e Dispari, che i più conoscono nei panni di Nucleo e Capsula, gruppo ormai storico dello Zelig, impegnato anche su altri fronti.
Il mercoledì sera, ad esempio, la coppia di comici smette la divisa con i jeans a cavallo basso dei «giovani adulti e vivaci intellettualmente», come ama definirsi e calcando la scena del Pim, trasforma lo spazio di via Tertulliano nel centro comico Favelas.
A parlarne è Angelo, per il pubblico Capsula, (l’alter ego di Nucleo, interpretato da Marco. ndr) che afferma: «Siamo molto curiosi e, per questo, insofferenti ad ogni retorica, perfettamente calati nel nostro tempo. Siamo artisti impegnati anche socialmente, volgendo uno sguardo attento verso tutte le arti».
Come nasce Favelas?
«Da una mia esigenza di andare ad esplorare altre zone della mia mente; condividendo questo mio desiderio con Marco, abbiamo cominciato questa interazione con differenti arti, dando vita ad un risultato comico e divertente. Rispettando la legge fisica secondo la quale tutto si trasforma e nulla si distrugge, ogni mercoledì arruoliamo colleghi che, dando vita a performance di danza, di movimento del corpo, di teatro classico, senza dimenticare la musica, offrono, suoi binari della loro propensione al comico, gli ingredienti giusti e ben dosati che, miscelati alla nostra arte, danno origine ad un frutto divertente».


Quindi voi non vi siete fossilizzati?
«In tv, a Zelig, abbiamo proposto Nucleo e Capsula, ma anche Angelo e Marco; artisticamente, sfruttiamo la nostra visibilità per aprire le porte ad altre forme di comicità, venendo a contatto anche con grandi maestri della prosa: Emma Dante, Danio Manfredini, per citarne almeno due. Non c’è dubbio che, per fare arte, anteponiamo le nostre esigenze, seguendo l’impulso personale; le nostre scelte, poi vengono modellate a misura del pubblico».

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