Tra febbraio e agosto sospesi finanziamenti per 3,7 miliardi a più di 28mila famiglie

Gli italiani in difficoltà con le rate del mutuo possono tirare un sospiro di sollievo. E non sono pochi, se è vero che tra febbraio e agosto le banche hanno sospeso mutui per 3,7 miliardi a oltre 28mila famiglie. Lo comunica l’Abi fornendo i risultati del monitoraggio del «suo» Piano famiglie. Finora la misura è stata applicata a 28.615 contratti di mutuo, per un debito residuo di 3,7 miliardi, e la liquidità in più per far fronte alla crisi ha raggiunto una quota pari a 191 milioni. Ogni famiglia avrà dunque a disposizione in media 6.800 euro in più. Nel dettaglio, spiega l’Abi, la soluzione più frequente per le operazioni di sospensione ha riguardato l’intera rata (90% dei casi). La causa più frequente che ha determinato la necessità di ricorrere a questa opportunità nelle posizioni «in bonis» (senza ritardi nei pagamenti) è stata la cessazione del rapporto di lavoro subordinato. Stessa causa anche per le posizioni con ritardo nei pagamenti. Dal punto di vista «territoriale», il maggior numero di domande ammesse è al Nord con il 53%, seguono Sud e isole con il 20,9% e il Centro al 26,1%. In particolare, l’accordo sulla sospensione delle rate di rimborso dei mutui siglato lo scorso dicembre tra Abi e associazioni dei consumatori, è diretto a offrire uno strumento immediato di aiuto alle famiglie.
Le caratteristiche principali sono: sospensione per almeno 12 mesi, anche nei confronti dei clienti con ritardi nei pagamenti fino a 180 giorni consecutivi; mutui di importo fino a 150mila euro accesi per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale; clienti con un reddito imponibile fino a 40mila euro annui, che hanno subito o subiscono nel biennio 2009 e 2010 eventi particolarmente negativi (morte di un familiare, perdita dell’occupazione, insorgenza di condizioni di non autosufficienza, ingresso in cassa integrazione).
«L’iniziativa costituisce la misura minima alla quale le banche possono aderire, ferma restando la piena libertà di ciascun istituto di offrire al cliente condizioni migliori rispetto a quanto previsto dall’accordo.

A oggi - osserva l’Abi - hanno offerto condizioni migliorative 172 banche, rappresentative del 64% del mercato». Il piano è partito il 1° febbraio e i clienti potranno presentare richiesta per attivare la sospensione fino al 31 gennaio 2011, con riferimento a eventi accaduti dal gennaio 2009 al 31 dicembre 2010.

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