È febbre mondiale con 6 maxischermi

Emiliano Leonardi

Quattro giorni al calcio d’inizio del Mondiale. L’attesa sta per finire, fra poco non si farà caso - almeno per un mese - neanche a un ipotetico aumento del costo delle sigarette o della benzina. E addirittura verrà momentaneamente dimenticata perfino «Calciopoli».
Tutto è pronto, compresa la voglia di riscatto della patria pedatoria, con qualcuno che ha già tratto le sue conclusioni: la vittoria finale porterebbe a una sanatoria, con una conclusione alla «volemose bene» certamente degna delle migliori commedie all’italiana. Quindi, accantonati per ora i vari Moggi e Carraro, Borrelli e i pm Palaia e Palamara, ecco gli ultimi preparativi. La Città Eterna quest’anno si è mossa in anticipo per creare i cosiddetti luoghi di aggregazione, soprattutto per non arrivare impreparata all’evento, così come è accaduto in alcune precedenti occasioni, quando l’allestimento di un maxischermo - praticamente una sorta di «uovo di Colombo» - rischiò di scatenare persino una serie di interrogazioni politiche nel palazzo Senatorio. Stavolta il Comune provvederà all’approntamento di sei grandi schermi, ai quali se ne affiancheranno altri che prenderanno posto in alcune delle sedi delle manifestazioni dell’estate romana. Le postazioni sono previste a piazza di Cinecittà (Subaugusta), a piazza Vittorio Emanuele, a piazzale Aldo Moro (di fronte all’Università), a via Ostiense (davanti agli ex Mercati Generali), a viale dei Gladiatori (di fronte allo Stadio Olimpico) e al Pontile di Ostia Lido. Dio della pioggia permettendo, per la prima fase è previsto il «tutto esaurito» il 12 giugno (alle 21 si gioca Italia-Ghana), il 17 (alle 21 Italia-Stati Uniti) e il 22 (alle 16 Italia-Repubblica Ceca). E anche quando giocherà il Brasile ci sarà il pienone.
Va sottolineato che i maxischermi verranno installati anche dai privati, e non solo nei ristoranti e nei pub. Sarà la prima volta per alcuni stabilimenti balneari, che allestiranno i «megavideo» per offrire alla clientela la possibilità di seguire in diretta le partite di calcio e poi, guardando al resto dell’estate, anche i Gran Premi di Formula 1 e i Moto GP. Per quel che riguarda gli autobus saranno inevitabilmente rafforzate alcune linee, mentre fra i tassisti c’è chi ha installato un monitor a colori sulla propria auto per permettere al cliente di non perdere i match neanche in mezzo al traffico.
La rassegna iridata coinvolge anche i meno appassionati, ma tutti usufruiranno dei permessi concessi dalle aziende (pubbliche o statali? non c’è differenza!) per uscire prima e andare a vedere almeno gli Azzurri. E per qualcuno Germania 2006 rischia di diventare una manna dal cielo. Ne sanno qualcosa i tappezzieri, che con la speranza di una serie di esaltanti prestazioni dell’Italia, hanno riempito i magazzini di stoffe tricolori. È il Mondiale di calcio, e se Totti e i suoi avanzano, ecco che gli affari andranno a gonfie vele un po’ per tutti, perché ognuno avrà la sua idea vincente: il gelataio con il cono «Italia» (fragola, pistacchio e fior di latte), gli edicolanti con l’impressionante serie di pubblicazioni uscite negli ultimi dieci giorni.

Spazio, ovviamente, anche alle radio e alle tv private, che - non potendo dare le dirette - regaleranno commenti a non finire. Perché la Coppa del Mondo sarà pure diventato solo un business senza eguali. Ma senza il tifo del popolino, diventa ben poca cosa.

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