Ponte di Legno (Brescia) - Il ministro delle Riforme Umberto Bossi è intenzionato a reintrodurre l’Ici. "La rimetterò" ha detto da Ponte di Legno. Per il leader del Carroccio bisogna passare da un sistema di finanza derivata, in cui è lo Stato a dare i fondi agli enti locali, a una forma di autonomia finanziaria, in cui loro stessi prendono direttamente le tasse. Dell’ipotesi di reintrodurre l’Ici Bossi ammette di non aver ancora parlato né con Giulio Tremonti né con Silvio Berlusconi, ma della sua idea è assolutamente sicuro. "Bisogna dare a ciascuna istituzione l’autonomia finanziaria" ha aggiunto. Visto che le Regioni si occupano dell’industria il ministro pensa a una tassa che riguardi la produzione per poi investire ad esempio "nelle fiere", cioè per aiutare le stesse imprese ad essere competitive.
Il Pd: "Stato confusionale" L'occasione era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Così il Pd va subito all'attacco. "Si conferma una maggioranza in stato confusionale". Lo afferma il vicepresidente dei senatori del Pd, Nicola La Torre intervistato da Sky Tg24.
Bonanni: "Basta con gli interventi spot" "È inutile intervenire nuovamente sul fisco, manomettendo il sistema un pezzo per volta, bisogna fare una riforma organica che vada nel senso del federalismo fiscale". Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni commenta così la proposta di Bossi. "Sarebbe incomprensibile - spiega Bonanni - cambiare singoli pezzi, quando è in agenda un grande cambiamento, l’introduzione del federalismo fiscale, a cui io sono favorevolissimo". Secondo il leader della Cisl "attualmente ci sono infatti troppi livelli di tassazione (comunale, regionale, statale) e tutti gravano sul lavoro dipendente e suoi pensionati". Ciò, aggiunge il sindacalista, non consente di "risalire alle responsabilità di chi gestisce i soldi dei contribuenti". Al contrario, con il federalismo fiscale la catena delle responsabilità sarebbe più "trasparente". Se una modifica immediata si deve fare, spiega Bonanni, questa deve essere "propedeutica al federalismo fiscale", vale a dire "restituire i soldi delle tasse attraverso la detassazione del salario di produttività e aiuti fiscali per i pensionati".
Anci: "Ai comuni entrate proprie" "L’Anci chiede che all’interno del Ddl sul federalismo fiscale venga data piena autonomia ai Comuni con una entrata propria che, lo sosteniamo da tempi non sospetti, potrebbe essere legata alla fiscalità immobiliare". Lo sostiene Fabio Sturani, sindaco di Ancona e vicepresidente vicario dell’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani, con delega alla Finanza locale. "C’è qualche ripensamento da parte del Governo sull’Ici?», si chiede Sturani. «Io penso di sì anche se - aggiunge riferendosi alle recenti dichiarazioni del ministro per le Riforme Umberto Bossi - non vorrei si trattasse di una battuta di Ferragosto". Sturani ricorda che "a livello europeo una tassa sugli immobili esiste, non ci siamo inventati nulla" e che i comuni "avevano già messo mano ad una rimodulazione dell’Ici, secondo che si trattasse di prima o di seconda casa".
Cgil: "Potevamo pensarci prima" "Potevano pensarci prima, ora un’eventuale reintroduzione dell’Ici determinerebbe problemi per i contribuenti". Susanna Camusso, segretario confederale della Cgil, frena sulla proposta del ministro delle Riforme. "La Cgil - spiega Camusso - è sempre stata contraria alla seconda operazione sull’Ici, quella fatta dal governo Berlusconi, perchè ha sottratto risorse e certezze ai comuni a vantaggio di una fascia di popolazione agiata. Ma tornare indietro adesso - conclude - rischia di creare confusione per i cittadini".
Cacciari dà ragione al Senatur Per il sindaco di Venezia Massimo Cacciari "l’Ici è per sua stessa definizione una tassa comunale. Decidano i Comuni quel cavolo che vogliono fare". Cacciari si dice così in linea con il leader della Lega Nord e ministro Umberto Bossi sulla necessità di dare autonomia alle finanze locali. "Se Bossi lo ha detto - sottolinea Cacciari - sono d’accordo con lui. È stato ingiusto che ce l’abbiano tolta - dice ancora riferendosi all’Ici - ce l’hanno praticamente rubata".
Confedilizia: "Imposta centralista" "Comprendiamo le preoccupazioni del ministro Bossi di attribuire, nell’ambito della riforma federalista del sistema fiscale, un tributo alle autonomie locali, che le stesse possano gestire in proprio. Ma non si può puntare sulla vecchia Ici, perchè si tratta di un’imposta centralista". Il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, commenta così l’ipotesi di reintrodurre l’imposta comunale sugli immobili avanzata da Bossi. "Il federalismo presuppone infatti che si voti con le gambe, vale a dire cioè che ci si sposti dove si meglio si amministra - aggiunge Sforza Fogliani - ma gli immobili non si possono spostare". Secondo il presidente di Confedilizia, sarebbe meglio dare ai Comuni la possibilità di istituire una "tassa sui servizi, a carico degli utilizzatori, correlata ai benefici recati ai singoli immobili".
Brunetta: "Rivedremo tutto il sistema" "All’interno del confronto sul federalismo andranno valutati tutti i sistemi di tassazione, ivi compresa tassazione degli immobili: sul fatto che serva una razionalizzazione non c’è dubbio". Il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta indica così che la riforma del federalismo sarà "una grande occasione" anche per rivedere il sistema di tassazione sugli immobili, nel più ampio contesto dell’esigenza di "rimettere ordine in tutti i sistemi fiscali".
"Come ha detto Calderoli - dice Brunetta -, il federalismo deve rispondere a esigenze di responsabilizzazione e razionalizzazione. Gli immobili, poi, come dice la parola stessa, sono immobili sul territori: certamente, quindi, su questa materia i governi locali hanno una competenza primaria".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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