A questo punto qualcuno lo fermi: Roger Federer è stato eliminato ieri da James Blake nei quarti di finale del torneo olimpico, ovvero lobbiettivo dichiarato dellanno oltre agli Slam che questanno lo svizzero non ha ancora conquistato. Federer ormai si aggira per il circuito del tennis con una faccia un po così, ha perso dopo 4 anni e mezzo il numero 1 mondiale a favore di Nadal e al di là di alcune generiche promesse di riscossa dal suo sguardo, dalle sue parole, dalle sue scuse, si capisce che lui non vuole capire. E che non trova la via duscita di una crisi che si fa sempre più allarmante.
Contro Blake Roger non aveva mai perso, otto volte su otto. Lamericano è uno di quei giocatori che - seppur bravi - lui batte con la mano sinistra mentre quella destra è legata dietro la schiena. Eppure ieri non è stato così, il Federer di Pechino è stato quello del resto dellanno, quello prima colpito dalla mononucleosi e quindi debilitato e quello poi che ha perso la chiave del suo giardino preferito di Wimbledon. Il tutto mentre Nadal saltella felice in tutti i tornei in cui si presenta e questo aggrava la tristezza dello svizzero. Non è un caso infatti che recentemente Federer abbia dichiarato di non aver rivisto la finale persa a Wimbledon, tra laltro uno dei più bei match della storia del tennis: «Della finale non ho rivisto un solo punto e non ho letto un solo articolo. Voglio dimenticare». E poi, subito ko al rientro sui campi in cemento del Nordamerica ha pure detto: «La sconfitta con Simon mi ha fatto male. Non dovrei perdere match del genere. Sono confuso». Infatti.
Federer è confuso, il fatto stesso di non voler abitare al Villaggio Olimpico, lì dove invece Nadal impazza, è la dimostrazione della sua fragilità. E il rischio è che il giocatore probabilmente più forte di tutti i tempi cominci un lento e immeritato declino.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.