Economia

Feet&Mobility, a dicembre mercato auto oltre quota 1,9 milioni di vendite

È questo, con una riduzione dell'11% sul 2009, il risultato dell'analisi del Centro Studi. «Ma il vero problema - aggiunge il direttore del Viscovo - si chiama 2011, anno in cui non ci sarà la coda degli incentivi e il settore conterà solo sulla domanda spontanea»

A dicembre 2010 il mercato auto supererà quota 1.900.000 immatricolazioni (-11% rispetto al 2009). È questo, in sintesi, il risultato dell'analisi condotta dal Centro Studi Fleet&Mobility sull'andamento del settore automotive.
Nei primi sei mesi dell'anno sono già state immatricolate 1.164.000 vetture (+3% sul 2009), eppure gli operatori denunciano da mesi un ritmo di raccolta ordini molto basso. Stando all'analisi del Centro Studi, appare lecito stimare che il secondo semestre non supererà le 764mila targhe (nello stesso periodo del 2009 sono state 1.019.000).
Questa stima sull'andamento della seconda parte dell'anno (-25%) è comunque inferiore, e non di poco, al tasso registrato nel secondo trimestre (-16%) di quest'anno, che pure si è basato sugli ordini raccolti senza gli incentivi. La somma dei due semestri 2010 porta a quota 1.928.000 veicoli immatricolati, -11% sul 2009 in termini di mercato complessivo. Passando all'analisi dei segmenti emerge un quadro interessante, in quanto le vendite a società e a noleggio hanno segnato nel primo semestre un +13% rispetto al 2009. «Queste vendite - fa notare Pier Luigi del Viscovo, direttore del Centro Studi Fleet&Mobility - non sono state influenzate dagli incentivi, ma solo dalla crisi (2009) e dai primi segnali di ripresa (2010)». Pertanto, prevedere che nel secondo semestre continuino a crescere a un tasso dell'8% è una stima prudente, destinata a essere superata. «Anche perché - prosegue del Viscovo - in questo segmento finiscono anche le auto "km zero", che nel 2009 si erano quasi dimezzate e che adesso stanno tornando a crescere».
I km zero intercettano la clientela «outlet»: stessa marca (spesso premium), ma prezzo molto scontato e questo costituisce una leva decisiva per quanti sono disposti a comprare solo a patto di «fare un affare». Inoltre, quando un concessionario non ha auto usate da offrire (perché non ne ha ritirate negli ultimi 14 mesi in cui ha venduto quasi solo a fronte di una rottamazione), le auto a km zero costituiscono un'ottima alternativa.
Il segmento delle vendite a privati (che include le auto vendute a società di persone e a partite Iva) ha registrato nel primo semestre esattamente le stesse vendite dell'anno scorso. Per la seconda parte dell'anno, senza incentivi e con il tasso di ordini denunciato a più riprese da Federauto (concessionarie) e da Unrae (costruttori), si può prevedere un calo intorno al 35%.
Questa è la parte che preoccupa molto gli operatori, perché un segmento privati sotto il milione e 400mila rende difficile alla rete sostenere i costi fissi (in parte imposti dalle stesse case).
In realtà, se è vero che le vendite «noleggio» portano pochissimo margine alle casse delle concessionarie, non si può dire altrettanto per le vendite «società». Dunque, un'analisi economica deve sommare insieme i segmenti «privati» e «società»: le previsioni (prudenziali) per il 2010 indicano 1.667.000 unità, comunque sotto quella che viene considerata da molti la soglia critica (1.700.000).
Tuttavia, secondo del Viscovo, «quando si forzano le vendite con incentivi fortissimi, come nel 2009, è normale attendersi un riflusso negativo nel periodo successivo. Proprio per questo i più autorevoli operatori suggeriscono di considerare insieme il mercato del biennio 2009/2010». Questi due segmenti, privati e società, nel 2009 avevano registrato 1.921.000 targhe, che sommate alle previste 1.667.000 del 2010 raggiungono una media annua di circa 1.800.000 vendite.
«Il vero problema - conclude del Viscovo - si chiama 2011, anno in cui non ci sarà la coda positiva degli incentivi e il mercato potrà contare solo sulla domanda spontanea, che pare non voglia tornare ai livelli pre-crisi. La stima del nostro Centro Studi è di 100.

000 auto in meno rispetto al 2010».

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