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Feltri sospeso sei mesi per caso Boffo e Farina Il direttore: trattato peggio di un prete pedofilo

Sei mesi: questa la sanzione comminata dall'Ordine della Lombardia al direttore del Giornale. La sentenza non è esecutiva e Feltri resta direttore nel pieno delle sue funzioni. Feltri: "L'ho saputo a mezzo stampa". Il legale farà ricorso. La solidarietà del centrodestra. E quella dei lettori

Feltri sospeso sei mesi per caso Boffo e Farina Il direttore: trattato peggio di un prete pedofilo

Milano - Sei mesi di sospensione per Vittorio Feltri. Questa la sanzione comminata dall'Ordine dei giornalisti della Lombardia al direttore del Giornale. Al centro del procedimento disciplinare tre casi: gli articoli sul caso Boffo, le accuse a Gianfranco Fini e l'aver consentito a Renato Farina di continuare a firmare articoli dopo la radiazione dall’albo. La sanzione è relativa al caso Farina, nella sospensione sono compresi anche due mesi sull'affaire Boffo. Il direttore è stato invece assolto sulle accuse al presidente della Camera. "Mi dispiace di non essere un prete pedofilo o almeno un semiprete omosessuale o un conduttore di sinistra, ma di essere semplicemente un giornalista che non può godere, quindi, della protezione dei vescovi, nè diventare un martire dell’informazione ribatte Feltri - se a Brachino hanno rifilato due mesi di sospensione per aver mostrato i calzini celesti di un magistrato, non stupisce che a me ne abbiano rifilati sei per aver osato parlare di Boffo dalla cintola in giù".

Feltri: "Saputo a mezzo stampa" Si dice dispiaciuto "per le modalità" con cui ha appreso del provvedimento. Il direttore del Giornale è pacato nei toni quando gli si chiede un commento sul provvedimento adottato dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia: "Non so che cosa dire. Sospensione? Lo so da lei che me lo sta dicendo in questo momento, da alcuni amici che mi hanno chiamato al telefono e da quello che ho letto sulla Repubblica. Non ho ricevuto nessuna comunicazione ufficiale dall’Ordine dei giornalisti della Lombardia: non voglio parlare di deontologia professionale, fosse sarebbe eccessivo in questo caso pretenderla, ma almeno di regole di buona educazione. Ripeto, non so ancora nulla, ma mi sarei aspettato di essere informato dei provvedimenti e non venirne a conoscenza a mezzo stampa". Inutile chiedere per il momento un commento a Feltri sul merito del provvedimento: "Non saprei cosa commentare, non ho sentito il mio avvocato, ripeto non ho avuto nessuna comunicazione ufficiale, non so che cosa hanno deciso. Posso soltanto dire che oggi non è una bella giornata, pioviggina".

Il legale farà ricorso "Quella dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia nei confronti di Vittorio Feltri è una sentenza profondamente ingiusta e sbagliata", ha commentato l’avvocato Gabriele Fava, legale del direttore del Giornale. "Faremo ricorso contro questo provvedimento non appena saranno rese note dall’Ordine della Lombardia le motivazioni - ha aggiunto l’avvocato Fava - la sospensione, tuttavia, non sarà esecutiva fino alla decisione dell’Ordine nazionale dei giornalisti a cui appunto ricorreremo in appello".

Formigoni: "Barbarie contro libertà" Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha espresso "piena" solidarietà a Vittorio Feltri dopo la decisione dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia. "Una barbarie - ha affermato Formigoni - contro la libertà di stampa, un gesto di pura intimidazione per scoraggiare tutte le voci scomode e mandare un segnale ai giornalisti che ogni giorno raccontano il Paese, i suoi vizi e le sue virtù, ma si macchiano del terribile peccato di non essere antiberlusconiani". "Chi sgarra - ha concluso - viene messo nel mirino di censori, pubblici ministeri e assemblee di redazione strumentalizzate, con l’unico risultato che mentre il mondo dell’editoria mondiale sta cambiando radicalmente troppi media italiani perdono tempo in una caccia alle streghe a senso unico".

Cicchitto Il presidente dei deputati del Pdl, definisce "gravissima e grottesca" la sospensione di sei mesi dall’ordine dei giornalisti del direttore del Giornale Vittorio Feltri. "Dimostra che l’Italia - accusa Cicchitto- è piena di piccoli Vishinkij faziosi e biliosi che, fra l’altro, si sono sistemati nell’ordine dei giornalisti. Purtroppo essi non hanno neanche l’intelligenza di capire che, ricorrendo a questi provvedimenti, si rendono ridicoli".

Capezzone Solidarietà anche da Daniele Capezzone, portavoce del Pdl: "Con un provvedimento senza capo nè coda dell’Ordine dei giornalisti, si è cercato di colpire Vittorio Feltri, a cui esprimo totale solidarietà. Feltri è un autentico fuoriclasse del giornalismo e della scena civile italiana. È il Montanelli dei nostri tempi, e dovremmo tutti esserne consapevoli. Resta solo da capire - conclude Capezzone - come mai siano ammutoliti i difensori professionali, ma a singhiozzo, dell’art.21 della Costituzione, che oggi sono tutti silenziosi...".

Napoli Il vice presidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, esprime la sua solidarietà al direttore del Giornale e considera la sua sospensione una "pagina vergognosa contro la libertà d’informazione". "Se non sei di sinistra, se non stai buono e a cuccia, allora - afferma Napoli in una nota - il diritto alla libertà di informare, e di sbagliare, che vale per gli altri per te diventa un privilegio da eliminare. È il presidente del Consiglio che fa editti contro qualcuno o è il Minculpop, mai chiuso nonostante il fascismo sia finito 67 anni fa, che stabilisce chi è libero e chi no?". "La libertà di informazione - osserva - non gode buona salute in Italia. Ma per le ragioni esattamente opposte immaginate dalla sinistra. Gli insulti di Santoro e il fango che getta quotidianamente contro il premier sono l’esempio di libertà suggerito dall’Ordine dei giornalisti? Io auspico una forte reazione dei cittadini contro la militarizzazione dell’informazione tentata dalla sinistra. A Vittorio Feltri, uomo libero prima che grande penna, va tutta la mia solidarietà e i sensi della mia stima".

La Russa "Non conosco gli atti che hanno portato alla richiesta di sospensione per sei mesi a Feltri ma mi stupisce il tempismo...". È il commento del ministro della Difesa, Ignazio a Russa.

"Ho grande stima per Feltri non commento ma mi sembra che si usino due pesi e due misure" ha aggiunto riferendosi ironicamente a Santoro di cui anche in questa occasione ha stigmatizzato "il comportamento fazioso".

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