Ferie in tribunale, il fascicolo del delitto cambia 6 pm in un mese
29 Agosto 2009 - 02:08L a giustizia? A Monza gira più veloce di una trottola. Almeno per un fascicolo, quasi da record, che in un mese esatto è riuscito a passare dalle scrivanie di ben sei magistrati diversi. Calcolatrice alla mano (ma il conto si può fare agevolmente anche senza) una media di cinque giorni a testa per risolvere lenigma dellestate brianzola. La morte di Elvira Monguzzi, la pensionata settantenne uccisa nella sua abitazione di via Spalto Piodo. Dal 28 luglio scorso, data dellomicidio, il caso è rimbalzato da un ufficio allaltro per mezza Procura come un pacco Dhl. Praticamente un giallo «globe trotter». E a ogni tappa un aumento di carta e un lavoro da ricominciare da capo. Cose che capitano dagosto, persino nel sesto tribunale dItalia che per il resto dellanno è classificato fra i più virtuosi della Penisola per celerità dindagine e di processi. Ma «ubi maior minor cessat» e davanti alle ferie pure il morto ha dovuto adattarsi. Così come i carabinieri, incaricati delle indagini, che in queste settimane di super lavoro hanno fatto buon viso a cattivo gioco: caccia al colpevole e caccia al sostituto procuratore deputato a seguire la vicenda. Almeno per qualche giorno.
Mercoledì lultimo giro di valzer. Il fascicolo è arrivato nelle mani del pm Emma Gambardella. A lei saranno consegnati i risultati degli interrogatori di questi giorni che potrebbero essere gli ultimi. I militari dovevano ancora verificare alcuni alibi. Secondo la prima ipotesi, la donna, che abitava da sola in una vecchia casa di corte, sarebbe stata uccisa da qualcuno che la conosceva bene e che era in grado di aggirare la sua diffidenza nei confronti degli estranei. Al momento lunico indagato resta il fratello Emilio Monguzzi i cui pantaloni sporchi di sangue sono stati inviati al Ris di Parma per le analisi. I risultati sono attesi per i primi giorni di settembre insieme a quelli su alcuni oggetti sequestrati allinterno dellabitazione fra cui con ogni probabilità anche le armi del delitto. Come emerso dallautopsia, la donna fu prima tramortita con un oggetto pesante, forse un peso di piombo, e poi soffocata con una vestaglia rinvenuta nel locale lavanderia situato al piano terra dove fu poi trovato il corpo. A dare lallarme era stato proprio il fratello Emilio.