nostro inviato a Montmelò
Di solito, tutti sembrano piloti dopo una pole. Kimi Raikkonen pare uno che passava lì per caso. Ieri, poco dopo aver conquistato la prima pole dellanno, la numero 15 in carriera - fra laltro una pole pesante visto che qui si supera poco -, Raikkonen pareva sereno e distaccato come un ex pilota. Distaccato, giusto per fare un esempio, come Schumi, ormai ex pilota di F1 che guarda con fare marziano lambiente. Il grande tedesco, ieri, era in visita pastorale nel suo vecchio ambiente per dire due cosine così sintetizzabili: «Andare in moto mi piace tanto, sono fatti miei se è pericolosa, sono abbastanza grande per decidere, ho unalta considerazione di Mosley per quanto ha fatto per la F1 e, visto che non amo i commenti sulla mia vita privato tanto meno commento quella degli altri». Quindi, a sorpresa, un teutonico avvertimento: «Le foto di mio figlio Mick in go kart? Ha solo 9 anni, lasciamo che i bambini facciano i bambini, non facciamo titoli o foto su di loro. Non è colpa sua se ha un papà famoso
Sono pronto a passare alle vie legali se qualcuno pubblica foto o articoli su mio figlio».
Schumi a parte, la Ferrari si gode la grassa gioia di sentirsi ed essere forte. La macchina va, i piloti pure e la delusione negli occhi di Felipe Massa è rivelatrice: «Il primo giro buono è stato perfetto, quello dopo no, e mi è ancora andata bene, perché vicini come siamo potevo perdere altre due posizioni. Però sono fiducioso per la gara». Il brasiliano ce lha con se stesso: una pattinata di troppo alla curva sette e un paio di curve lente prese male. Dice: «Alonso (con cui cè vecchia ruggine, ndr) può lottare per la vittoria? Solo lui sa quanta benzina ha caricato
. Kimi il mio rivale? Ne ho 22».
Raikkonen, invece, è impassibile: «Era da tempo che cercavo la pole, renderà la mia vita più facile».
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