Ferro nei guai, il fisco indaga sulle sue tasse

Gli 007 di Latina devono accertare se è veritiero il trasferimento nella City. Se risulterà che ha passato in Italia più di 183 giorni, dovrà fare i conti col fisco

Ferro nei guai, il fisco indaga sulle sue tasse

Latina - Come si metteranno le cose con il Fisco per Tiziano Ferro si saprà alla fine di questo autunno. Da tre anni, infatti, l’Agenzia delle entrate di Latina - la città dove il cantante è nato e dove ha risieduto fino al 2005 – indaga sul trasferimento a Londra avvenuto, come dichiarò egli stesso, per motivi di lavoro. Certo, se poi alle questioni professionali si unisce qualche agevolazione dal punto di vista delle tasse, la cosa non può lasciare indifferenti, specie quando si parla di redditi importanti, redditi che sicuramente scavalcano i confini nazionali: basta pensare al successo ottenuto negli ultimi anni in Sud America.
E così il nome di Tiziano Ferro va ad allungare la lista dei tanti artisti e sportivi che hanno privilegiato la capitale britannica per la loro dichiarazione dei redditi. Tanto per citarne uno, Valentino Rossi, che con il suo spot per una marca di birra «C’è più gusto ad essere italiani», fa coppia con il bel Tiziano che ha scritto un inno a Latina, città che ha sempre dichiarato di amare moltissimo. Ma prima di loro era stato Luciano Pavarotti a trasferirsi altrove, a Montecarlo per l’esattezza. La vicenda si concluse con un assegno di 25 miliardi di lire versati al Fisco italiano. E poi ci sono Loris Capirossi e Giancarlo Fisichella, Mario Cipollini, Ornella Muti, Umberto Tozzi, Alberto Tomba e Little Tony. Dalla musica, ai motori, passando per il cinema e quindi per il ciclismo la lista degli italiani ai quali è stato chiesto di dimostrare la residenza oltrefrontiera è ricca e variegata. Ma per risiedere all’estero è necessario dimostrare di non essere stati sul territorio italiano almeno la metà dell’anno. Per un cantante può essere anche cosa fattibile, tenuto conto che le tournée spesso portano gli artisti a lunghi periodi di assenza (a questo si aggiunga che Tiziano Ferro si avvale di uno studio di registrazione londinese) ed ecco che i fatidici «massimo 183 giorni» possono essere soddisfatti. Ma basta un giorno in più, una sola ora in più e le cose cambiano. Per questo motivo l’Agenzia delle entrate sta valutando tutti gli elementi che possano provare la permanenza del cantante in Italia, dalle fatture degli alberghi ai biglietti d’aereo.
Di questi giorni, inoltre, è la notizia che il Fisco sta puntando i riflettori non solo sui super redditi, ma anche su quella fascia medio alta che in qualche modo ha cercato di non concedere troppo allo Stato. Oltre alla saga degli Agnelli e al deposito segreto che l’Avvocato avrebbe avuto all’estero, rimbalzano tra cronache finanziarie e cronache rosa i tesoretti di 170mila italiani nascosti tra le banche elvetiche e quelle del Liechtenstein: e le notizie che filtrano stanno creando un vero scompiglio nelle zone di provincia dove è facile mettere a confronto tenori di vita importanti e le denunce presentate all’agenzia delle entrate. Sarà per questo, complice anche l’alibi della crisi, che molte automobili di lusso sono rimaste chiuse nei garage in attesa di tempi migliori per fare sfoggio del proprio benessere. Oggi è davvero «out», meglio andare in pizzeria, già un ristorante ingenera sospetto nella astuta e pettegola provincia italiana.
Intanto Tiziano aspetta la chiusura dell’inchiesta: se in autunno risulterà che oggettivamente ha trascorso fuori della penisola metà di ogni anno di residenza a Londra, il Fisco non potrà fare altro che prenderne atto e consolarsi con qualcun altro dei 170mila sotto torchio: qualcosa spunterà pur fuori.

E poi, non si è davvero Vip, grandi Vip, se non c’è qualche problema con il Fisco. Basta ricordare la vicenda che vide protagonista Sofia Loren all’inizio degli anni Ottanta. E, se il prezzo per rimanere nella storia del mito è questo, tutti in fila per prendere la residenza all’estero.

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