Hanno paura quando iniziano il loro turno di lavoro. Agli insulti ormai non fanno neanche più caso, ora però temono le aggressioni, quelle vere. Sono i capitreno che lavorano sui convogli che collegano le città lombarde, vetture vecchie e spesso in ritardo, cariche di pendolari arrabbiati.
I dati giustificano le loro ansie: questanno, infatti, le violenze hanno raggiunto cifre record. Da gennaio a settembre Trenitalia ha rilevato sedici gravi episodi di aggressione al personale ferroviario, la metà dei quali ha coinvolto donne. Non rischiano solo i ferrovieri, anche i viaggiatori, troppo spesso obiettivo dei borseggiatori.
«Siamo pronti a scioperare - promette Dario Balotta, segretario generale Fit-Cisl - se lincontro di questa settimana dovesse concludersi con un nulla di fatto, allora incroceremo le braccia». Chiedono di lavorare in condizioni più sicure, senza indossare lelmetto una volta saliti sul treno.
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