La «festa dei vandali»: già due denunciati

Sono gia due i writers denunciati dopo il corteo milanese del primo maggio, che ha causato tanti problemi in città, lasciando dietro di sé pesanti strascichi. Gli imbrattatori del «MayDay 2004» sono stati condannati dal tribunale nel gennaio scorso. E adesso il Comune punta a fare il bis con i manifestanti armati di vernice che hanno sporcato muri e vie della città, causando danni economici consistenti e costringendo la nettezza urbana a centinaia di ore di straordinario.
I due writers sono stati colti in flagranza di reato dagli agenti della polizia locale, che li hanno sorpresi a sporcare con delle tag, che fanno da firma, il tratto del percorso tra largo Carrobbio, via Mazzini e piazza Duomo. È stata imbrattata addirittura un’autovettura dei vigili urbani in via Torino.
Inoltre, i manifestanti hanno scaricato per le strade milanesi otto tonnellate di rifiuti. I writers denunciati hanno imbrattato i muri dello stabile dove si trova il Parco dell’anfiteatro romano di via De Amicis con la scritta «Dones».
È stata poi imbrattata la saracinesca di un esercizio commerciale in largo Carrobbio con una tag (Surf) e l’accesso della metropolitana della linea M1 con le stesse tag (appunto Dones e Surf). Sporcata anche la struttura che protegge l’orologio in piazza Cordusio con vernice spray viola, e le vetrate della Banca Unicredit con vernice spray bianco e viola.
Il vicesindaco, Riccardo De Corato, da sempre in prima linea nella lotta ai writers, spera che anche le trenta telecamere piazzate nella zona abbiano fatto il loro dovere. E torna all’attacco di coloro che hanno danneggiato la città: «Anche quest’anno i bravi ragazzi dell’area no global e dei centri sociali che hanno partecipato al MayDay Parade hanno lasciato il segno con il solito sciame di scritte su vetrine e muri». Lo scorso anno, ricorda ancora il vicesindaco, le scritte avevano preso di mira anche il Castello Sforzesco.
I costi delle bravate sono pesanti. «Per la rimozione delle otto tonnellate di rifiuti - continua de Corato - lasciate in giro per la città dai bravi ragazzi, sono stati impiegati trentatré operatori dell’Amsa e 11 spazzatrici che dalle 4 di questa mattina hanno ripulito tutto per un totale di 220 ore di pulizia. E i costi di questa inciviltà saranno a carico dei contribuenti».
Il vicesindaco non si rassegna: «Grazie ai filmati delle 30 telecamere che hanno ripreso il corteo contiamo di mandare in Tribunale in responsabili come è accaduto per il May Day Parade 2004 dove i sistemi di videosorveglianza sono stati fonti di prova e 10 manifestanti sono stati condannati».


Conclusione: «Milano è stanca di questo solito copione recitato dai presunti pacifisti appartenenti ai centri sociali, che per anni hanno devastato e imbrattato la città con grave danno di immagine e patrimoniale, sia pubblico che privato».

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