Festa della marijuana, il Leonka è zona franca

Presenti anche Luxuria e Farina candidati di Prc. De Corato: « È un reato collettivo»

Festa della marijuana, il Leonka è zona franca

Giannino della Frattina

«L’Italia non ha bisogno di eroina, ma di eroi come Fabrizio Quattrocchi». Ci va giù pesante Ignazio La Russa, capogruppo di An alla Camera, parlando della Festa della semina organizzata dal Leoncavallo. Un appuntamento diventato ormai tradizionale, tanto da rischiar di vedere di molto appannata la sua carica trasgressiva. L’appuntamento ieri sera alle 21,30 quando passaparola e siti internet annunciavano la manifestazione che inneggia alla liberalizzazione delle droghe leggere. In cartellone «Sex&drugs: verso una nuova stagione di diritti civili e sociali». Nel programma la tavola rotonda con il candidato/a di Rifondazione comunista Vladimiro Guadagno (in «arte» Vladimir Luxuria), il portavoce del Leonka (pure candidato e in odor di seggio) Daniele Farina, Fabio Casiroli, Anna Dimitolo, Nicola Fratoianni, Graziella Mascia e Francesco Purpura. Sesso e droga dunque. Preservativi e cartine inseriti nel kit cult per il perfetto «antagonista». Il marchio, alla faccia del no-logo, c’è: una bella falce e martello su cartoncino rosso. A distribuirli ci penseranno i giovani militanti di Rifondazione durante tutta la campagna elettorale del duo Luxuria-Farina.
Rosso (ma solo di rabbia) il vicesindaco Riccardo De Corato. «Come è possibile - tuonava già ieri nel pomeriggio - che nonostante il Parlamento qualche mese fa abbia licenziato una legge dura che punisce l’uso delle droghe, anche di quelle leggere come le foglie di cannabis, a Milano possa avvenire un reato collettivo? E come può il Leonvacallo organizzare la festa della marijuana dove non solo si inneggia all’uso libero della droga, ma si trasforma l’occasione per una grande fumata collettiva?. Ciò significa che nella nostra città il Leoncavallo e i centri sociali in genere sono delle vere e proprie zone franche dove si può fare di tutto, violando la legge. Anche due sabati fa da alcuni centri sociali sono partiti gli autonomi che hanno scatenato la guerriglia contro cittadini, negozi e commercianti di Porta Venezia e corso Buenos Aires.

Ancora una volta ci sarebbero tutti gli estremi per un intervento della magistratura». Chiede, invece, il rispetto dell’ordine di sgombro fissato per domani il consigliere di An Carla De Albertis. «Avrebbero tutti bisogno di una “cura Cofferati”. E noi confidiamo nel nuovo prefetto Lombardi».

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