
Al Teatro Franco Parenti fino a domani è in corso il festival culturale di Vidas "Incontro". Si alternano i talk, le performance e i laboratori per rileggere l'imperfezione come possibile chiave del futuro. L'antropologa Margaret Mead individuava l'origine della civiltà in un gesto semplice ma rivoluzionario: la prima cura prestata a un altro essere umano. Dopo il successo delle passate edizioni, il festival sceglie un tema potente e attuale: "Imperfetta civiltà". Cosa tiene unite società sempre più frammentate e individualiste? E come l'imperfezione, lungi dall'essere un limite, può diventare risorsa per la comunità? Sul palco, voci di primo piano della cultura italiana dallo scrittore Antonio Scurati all'antropologa forense e medico legale Cristina Cattaneo, dai giornalisti Ferruccio de Bortoli, Marco Damilano e Stefano Nazzi al giurista Gustavo Zagrebelsky, dallo psicoterapeuta Matteo Lancini alla divulgatrice scientifica Maria Bosco.
Il pubblico è coinvolto non solo nei dialoghi e nei laboratori, ma anche in esperienze immersive e spettacolari. L'installazione LIFE IS del collettivo DMAV Art Ensemble accompagnerà l'intero festival con una stanza animata da luci, suoni e voci, con la possibilità per ognuno di lasciare una traccia audio della propria risposta alla domanda radicale: qual è il senso della vita? Oggi dalle 20.30, nella Sala Testori dei Bagni Misteriosi, andrà in scena Ophelia, primo studio del regista Luca Giacomoni. Una creazione ispirata all'Amleto di Shakespeare, dove Ofelia torna fragile e intera, affiancata dal suo doppio-marionetta, per dare forma a ciò che non è stato ascoltato.
Questa mattina, prima dell'apertura al pubblico, è previsto un laboratorio a
porte chiuse dedicato agli studenti, che li inviterà a riflettere sulle proprie responsabilità e sul ruolo attivo che ciascuno può assumere nel prendersi cura degli altri e della società.Il programma completo su vidas.it