Roma

Un festival nel segno di Bergman

Sarà Liv Ullman a ritirare il premio Fellini 2005 attribuito a Ingmar Bergman nell’ambito della prima edizione dell’ItaliaFilmFest, in programma alla Casa del Cinema da domani al 4 giugno. L’attrice e regista arriverà nella capitale il 3 per partecipare, il giorno dopo, alla serata conclusiva della manifestazione e sarà accompagnata dalla figlia, la scrittrice Linn Ullman, avuta dalla sua relazione con il regista svedese. «Bergman non potrà essere con noi perché a 86 anni non se la sente di affrontare un viaggio fino in Italia - ha spiegato il direttore del festival Felice Laudadio -. Ma questo è un riconoscimento alla carriera che noi diamo a chi se lo merita e, non come fanno in molti, a chi ci assicura la sua presenza». Il Premio Fellini, costituito da un gioiello in oro antico sarà consegnato alla Ullmann, mentre la figlia Linn riceverà in dono il primo esemplare di una nuova moneta con l’effigie del regista de «La dolce vita», coniata dalla Zecca dello Stato. Sarà, inoltre, allestita una mostra di locandine originali dei film di Bergman, affiancata da una rassegna di 11 film. Per quanto riguarda il concorso, sono 16 i film che si contenderanno i premi messi in palio, ognuno intitolato a un grande personaggio del cinema italiano, che si è distinto nella categoria cui si riferisce ciascun riconoscimento, come il regista Mario Monicelli, l’attrice Anna Magnani, l’attore Gian Maria Volontè e il compositore Ennio Morricone. I premi saranno annunciati e consegnati nella suggestiva cornice del teatro Greco di Taormina durante il festival diretto dallo stesso Laudadio e la cerimonia sarà trasmessa in differita da Raiuno. Tra i film in gara figurano «Le chiavi di casa», «La vita che vorrei», «Le conseguenze dell’amore», «Quando sei nato non puoi più nasconderti», «Alla luce del sole», «Quo vadis, Baby?» e «Cuore sacro». Ma non mancheranno anche film inediti come «Mitraglia e il verme» di Daniele Segre e opere prime come «Private» e «Tu devi essere il lupo». «I film sono stati scelti con l’intenzione di dar voce alle tante anime che rappresentano il cinema italiano» spiega Ferzetti.

A decretare i vincitori sarà una giuria composta dai «titolari» dei premi stessi e dai loro eredi.

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