Festival di Sanremo, è guerra sui marchi registrati

Il Comune detiene le denominazioni originali ma in attesa della sentenza del Tar c'è chi si muove

Festival di Sanremo, è guerra sui marchi registrati
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Oibò, già la Rai in questa storia rischia grosso: perdere l'organizzazione di Sanremo. Se poi si fa fregare anche gli eventuali paracadute, c'è proprio qualcosa che non funziona. L'ultima puntata nella questione della sentenza che ha ordinato di mettere a gara pubblica la realizzazione del Festival, ha spiazzato tutti. In sintesi: Vincenzo Russolillo, patron di Casa Sanremo e gestore del Palafiori, dove si svolgono gli eventi collaterali al Festival, ha piazzato una mossa audace: registrare per primo il marchio «Festival della Musica Italiana». E lo ha fatto in anticipo rispetto all'Amministrazione ligure e, soprattutto, alla Tv di Stato.

Intendiamoci: il Comune detiene i marchi storici e originali «Festival della canzone Italiana» e «Festival di Sanremo», per cui - se la sentenza del Tar venisse confermata il 22 maggio dal Consiglio di Stato - solo il Comune medesimo potrebbe metterne a gara i diritti. Motivo per cui la Rai dovrebbe partecipare alla gara d'appalto (e rischiare - in casi estremi - di perderla se si presentasse qualche altro soggetto forte) o decidere in maniera autonoma di percorrere altre vie come spostare la kermesse in un'altra città e chiamarla in un altro modo. E in questo caso non potrebbe usare il marchio «Festival della canzone italiana» ma nemmeno «Festival della musica italiana», appunto perché il patron di Casa Sanremo furbescamente a marzo ha battuto tutti. Ad aprile la Tv di Stato ha presentato a sua volta i marchi «Festival Rai della Musica Italiana» e «Il Festival della Rai». Va detto che sono procedure ancora in itinere. E, comunque, se si aggiudicherà quel marchio, Russolillo assicura che lo metterà a disposizione di chi organizzerà il Festival, chiunque sia. «Da imprenditore - spiega - devo pensare all'ipotesi che traslochi dalla Città dei fiori. Per questo abbiamo registrato Casa della Musica Italiana e, visto che non era registrato, anche Festival della Musica Italiana».

Tutta questa guerra di marchi infuria in attesa che il Consiglio di Stato, il 22 maggio, si esprima sul ricorso presentato dalla Rai contro la

sentenza del Tar. Ma già il 19 - cioè prima della sentenza - scade il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse al comune di Sanremo e si vedrà se qualcuno parteciperà al bando. Insomma, un vero garbuglio.

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