Festival del teatro: vanno in scena le «larghe intese»

Moratti, Formigoni e Penati candidano la città per la kermesse. Sgarbi: «Non accetto bocciature»

Non si può pretendere troppo dalla vita e nemmeno dalla concordia istituzionale. Letizia Moratti, Filippo Penati e Roberto Formigoni si sono presentati tutti e tre insieme a presentare la candidatura congiunta di Milano a sede del Festival del Teatro promosso dal ministero dei Beni culturali. Tema scelto: il viaggio. Il sindaco ha sintetizzato il senso del progetto: «C’è un bando e non è detto che si vinca, ma Milano accetta la sfida. Il Festival può essere l’occasione per lanciare i giovani talenti». Ma se Comune, Provincia e Regione si trovano allo stesso tavolo, nonostante le tensioni degli ultimi giorni su sicurezza e dintorni, aspettarsi che non ci siano scintille sarebbe eccessivo.
L’atmosfera si è surriscaldata quando Vittorio Sgarbi ha spiegato che la città non ammette bocciature. «Milano ha già vinto con l’astice di Rodrigo Garcia e se Rutelli non lo capisce, è lui il vero bollito. La scelta di Napoli sarebbe solo paternalistica», le parole come sempre colorite dell’assessore alla Cultura. Poi Sgarbi ha assicurato che il festival si farà in ogni caso. Dichiarazioni ribadite dal presidente della Regione, Roberto Formigoni: «La nostra candidatura ha tutte le carte in regola ma realizzeremo il programma in ogni caso». Uno sfoggio di sicurezza che ha irritato l’assessore alla Cultura, Patrizia Benelli: «È vero, siamo i più bravi, ma io eviterei di sbandierare l’idea che tanto poi il festival ce lo facciamo da soli, perché altrimenti i fondi previsti vanno ad altri meno bravi di noi».
In ballo ci sono i finanziamenti del ministero dei Beni culturali, cioè un milione di euro per il 2007 e 5 milioni per il triennio successivo, somma alla quale le istituzioni locali dovranno aggiungere altrettanto. I fondi sono cospicui, ma soprattutto per il primo anno la gran parte del budget si dissolverà in promozione internazionale e in attesa di ritorni futuri ai teatri lombardi è richiesto uno sforzo organizzativo e economico non indifferente.
Le città italiane in gara per il Teatro Festival Italia. Oltre a Milano e Napoli, considerate in pole position, Genova, che coltiva serie speranze, Venezia, Torino, Perugia, Salerno e la coppia Campobasso e Benevento, che presentano un progetto comune. Il 25 marzo si riunirà per la prima volta la commissione, poi a decidere sarà il ministro, Francesco Rutelli.
Ecco qualche anticipazione del progetto. Il festival si terrà dal 29 settembre al 7 ottobre, ha per titolo «Cuore d’Europa», è dedicato al viaggio, e prevede spettacoli in location legate al tema come i Navigli. Ad aprire il programma, il 25 settembre, il debutto alla Scala di «Arlecchino servitore di due padroni» del Piccolo Teatro, ma è previsto ampio spazio per i giovani e per le produzioni di altre città.

Tra le proposte internazionali, la prima del nuovo spettacolo della catalana Fura Dels Baus, dell’Orfeo di Monteverdi messo in scena da Goran Bregovic e dei nuovi balletti di Nora Chipaumire, Eva Muilju, Dave Saint Pierre.

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